CATANZARO «Esprimiamo vicinanza e solidarietà ai lavoratori della Abramo Customer Care che domani manifesteranno sia a Roma che davanti le Prefetture di Cosenza, Catanzaro e Crotone e che ogni giorno vedono assottigliarsi sempre più le prospettive occupazionali nell’azienda». Lo affermano in una nota le deputate calabresi del M5S Anna Laura Orrico ed Elisabetta Barbuto.
«Oggi, al Ministero dello Sviluppo economico – dicono le esponenti pentastellate –, abbiamo incontrato il viceministro Alessandra Todde cui ci siamo rivolte a più riprese e che ci ha riferito delle importanti circostanze sulla vicenda da riportare ufficialmente domani al tavolo permanente istituito dal Comune di Crotone al quale parteciperemo. La protesta dei lavoratori raccoglie la voce di 1500 famiglie calabresi che hanno dovuto affrontare un periodo assai difficile senza il conforto della regolarità dei pagamenti. Purtroppo sono falliti tutti i tentativi di cessione della società che si trova da più di un anno in concordato preventivo con lo spettro del fallimento dietro l’angolo. Questo, tuttavia – prosegue la nota -, non significa lasciare intentato ogni sforzo per provare a ridare speranza ai lavoratori ed alle loro famiglie. Ecco perché qualche giorno addietro, insieme ad altri parlamentari calabresi appartenenti anche ad altre forze politiche, avevamo chiesto la riapertura del tavolo di crisi presso il Mise. Quello stesso tavolo che in passato si era attivato proprio su nostra insistenza e di quella dei colleghi portavoce del M5S. Ci siamo rivolti, inoltre, anche ad alcuni dei principali committenti di Abramo, come Enel e Poste italiane, chiedendo loro di onorare i crediti maturati dall’azienda per il lavoro svolto nel loro interesse, anche in considerazione dell’avvenuto rilascio del Durc, in modo da assicurare la necessaria liquidità per gli impegni più imminenti».
«Tutti gli attori istituzionali, a tutti i livelli – concludono Orrico e Barbuto – sono tenuti ad impegnarsi fattivamente affinché il diritto al lavoro degli operatori della Abramo sia tutelato in ogni sede possibile».
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