I 104 milioni del Pnrr persi per un errore, bufera sull’Autorità idrica
Il sindaco di Carolei chiede l’intervento della Regione. D’Ippolito (M5S) sollecita le «dimissioni immediate» del presidente Manna

COSENZA Per il sindaco di Carolei Francesco Iannucci si trattava di «un esito annunciato dal sottoscritto con la missiva del 14 dicembre 2021, un grido d allarme disperato che non è stato ascoltato». Ora che il progetto presentato dall’Autorità Idrica Calabrese per un valore di 104 milioni di euro «è stato considerato inammissibile», il primo cittadino riflette su «una perdita ed una sconfitta per il nostro territorio che ha dimostrato tutti i limiti di un Aic effettivamente costituito ma che di fatto, affidando il servizio idrico integrato ad una scatola vuota come l’ex “Cosenza acque”, risulta senza alcuna organizzazione e quindi poco efficiente». Iannucci chiede che «la Regione Calabria consideri la possibilità di adottare provvedimenti, ormai resi necessari, nei confronti di AIC al fine di non perdere nuovi finanziamenti previsti dal Pnrr. Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha, infatti, pubblicato qualche ora fa, l’avviso per l’assegnazione dei 900 milioni di euro destinati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza al miglioramento delle reti idriche, da utilizzare per interventi tesi alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione. Un bando con caratteristiche simili ai fondi React Eu già persi. Non possiamo perdere una ulteriore possibilità di crescita e di sviluppo ed è per questo che chiedo un suo intervento al fine di scongiurare nuove e pesanti sconfitte per la nostra regione». Anche la Lega Calabria ribadisce che la regione «non può permettersi di perdere 104 milioni per l’incompetenza e/o la superficialità di un dipendente incapace e per la mancanza dei dovuti ed indispensabili controlli e verifiche. È, certamente, una situazione gravissima e si spera che si possa raddrizzare con le impugnative riconosciute dalla legge. Ma, non si può dimenticare o sorvolare che per un progetto così serio ed importante si rischia di perdere una somma rilevante per una condotta di alcuni, sicuramente, non tollerabile». La Lega, in una nota, «chiede che sulla questione si faccia chiarezza e che per coloro che hanno sbagliato debbano essere assunti tutti i provvedimenti di legge. Nessuno sconto sia per i dipendenti e sia per coloro che avrebbero dovuto, eventualmente, controllare ed evitare una debacle del genere».
D’Ippolito (M5S) chiede le dimissioni immediate del presidente Manna
«Il presidente dell’Aic deve dimettersi entro oggi, dopo l’imperdonabile errore della stessa Autorità, che per la mancanza di una semplice firma digitale si è fatta respingere dal ministero delle Infrastrutture un progetto da quasi 105 milioni di euro, nell’ambito del Pon, volto a ridurre le perdite d’acqua nella rete idrica regionale». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che alla Camera siede in commissione Ambiente. «L’episodio – incalza il parlamentare – è di una gravità inaudita. Significa che l’Autorità idrica calabrese ha trasmesso il progetto in questione in fretta e in furia, senza averne contezza e mandando in aria la possibilità, per i calabresi, di avere un servizio idrico di qualità. Da anni i cittadini pagano a peso d’oro un servizio indecente e sopportano pesantissime carenze d’acqua, ingiustificabili e indicative di un sistema pubblico impreparato e inadeguato, direi bollito». «Quando sul finire del 2021 uscì il bando ministeriale, segnalai – ricorda l’esponente del Movimento 5 Stelle – il rischio, per l’Autorità idrica calabrese, di perdere i cospicui finanziamenti disponibili, visti i ritardi organizzativi e gli ostacoli tecnici persistenti rispetto all’accesso alla montagna di soldi stanziati al fine di ammodernare il servizio idrico. Purtroppo, quella mia facile profezia, allora inascoltata, è divenuta amara realtà. Adesso vedremo se qualcuno pagherà per questo torto ai due milioni di residenti in Calabria». «Al ministero – conclude D’Ippolito – chiederò subito, ma senza illusioni, se sia in qualche modo possibile che la Calabria rientri in ballo per ottenere quei circa 105 milioni, indispensabili come il pane».