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sanità e difficoltà

«Quaranta minuti per un’ambulanza». Nel Lametino la vera emergenza è il 118 – VIDEO

Nuova denuncia di Saverio Ferrari, medico dell’Asp di Catanzaro. Oggi in commissione sanità a Lamezia: «I mezzi ci sono, mancano i medici»

Pubblicato il: 15/03/2022 – 16:07
di Giorgio Curcio
«Quaranta minuti per un’ambulanza». Nel Lametino la vera emergenza è il 118 – VIDEO

LAMEZIA TERME «I mezzi ci sono, mancano i medici e quelli che c’erano sono scappati». È la denuncia, l’ennesima in pochi anni, dal 2019, di Saverio Ferrari, medico del 118 dell’Asp di Catanzaro. Quello dipinto dal medico in servizio nella PET di Soveria Mannelli è un quadro a tinte fosche, disarmante ma soprattutto molto preoccupante: in situazioni di emergenza urgenza, infatti, il rischio è legato essenzialmente alla mancanza di ambulanze con a bordo medici, rendendo dunque quasi vano l’intervento del 118, senza contare le difficoltà legate alla copertura di una vasta porzione di territorio.

«25 medici in fuga»

A preoccupare maggiormente, poi, è il territorio lametino. «Qui – spiega ai microfoni del Corriere della Calabria Ferrari, – c’erano quattro ambulanze, a Maida, Lamezia, Falerna e Soveria Mannelli. Ma, da poco più di 3 anni, quella di Maida è stata demedicalizzata a causa di una vera e propria diaspora di medici, poco più di 25, dovuta ad alcune scelte di natura contrattuale ed economiche adottata dall’Asp di Catanzaro». Ferrari parla dunque di una vera “emorragia” di personale, ma spesso «anche le tre ambulanze PET rimaste sul territorio, capita che rimangano senza medico a bordo, quella di Falerna più spesso. Una situazione che incide notevolmente sulla pronta risposta in caso di necessità».

I nodi politici in Commissione sanità

E sa da una parte ci sono i punti critici messi a nudo da Ferrari, dall’altra c’è una politica, locale e regionale, ancora un po’ confusa. Oggi, infatti, Ferrari ha parlato in Commissione sanità del Comune di Lamezia, convocato dalla presidente Antonietta D’Amico, nel corso di una riunione in cui l’ascolto è stato intervallato da un confronto acceso, nel corso del quale il consigliere Mimmo Gianturco ha chiesto se i medici avessero coinvolto il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro. «Voglio capire se lo avete interpellato e se sì se vi ha dato risposte altrimenti capire se siamo qui, fare da filtro, parlare con il sindaco, integrare un documento che già c’è con delle soluzioni fatte da voi, parlarne di nuovo con il sindaco, e richiedere al presidente Roberto Occhiuto di “migliorare sul territorio la situazione del 118”, vorrei capire a che punto siamo altrimenti sono certo che nel 2024 probabilmente ci ritroveremo ancora qui a ragionare dello stesso problema». Per il medico Ferrari, però, i responsabili dell’attuale situazione hanno nomi e cognomi: i tre commissari prefettizi la dirigente dell’unità operativa della medicina territoriale. «La colpa della politica è invece la sua assenza in un momento cruciale».

Il futuro e Azienda Zero

Altro nodo di non poco conto, poi, è il futuro. Già perché qualche giorno fa il Consiglio regionale con l’approvazione della legge “omnibus”, ha di fatto ampliato le competenze dell’Azienda Zero anche all’emergenza-urgenza con riferimento al servizio 118 e 112. Lo stesso Occhiuto – commissario alla sanità calabrese – si era soffermato su diversi aspetti, legati però all’istituzione di un numero unico 112 da maggio o giugno ma, aveva spiegato « c’è la necessità di organizzare a livello regionale questo servizio, e questa norma va nella direzione di affidare la gestione del servizio a un organismo regionale». Un percorso, dunque, tortuoso e che necessita di diversi confronti istituzionali.

Le gravi conseguenze per i cittadini

E nel frattempo l’impasse e le emergenze ricadono con gravi conseguenze sui cittadini del territorio. «È capitato che un cittadino lametino, nei pressi del Tribunale di Lamezia, è stato soccorso con notevole ritardo e solo dopo l’intervento della PET di Girifalco che non ci mette mai meno di 35/40 minuti per arrivare nel centro di Lamezia. Questo non sarebbe mai accaduto se ci fosse stata l’ambulanza di Maida che avrebbe fatto il trasferimento per un infarto su Catanzaro, lasciando libero il mezzo di Lamezia che sarebbe così intervenuta in modo molto più celere e tempestivo». «Su 14 ambulanze che gravitavano su Catanzaro, quelle medicalizzate sono 11 e tra queste capita anche che qualcuna rimanga senza medico». (redazione@corrierecal.it)

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