CATANZARO Il coordinamento regionale delle Camere Penali ha preannunciato lo stato di agitazione dei penalisti calabresi. La decisione comunicata in una nota diramata al termine della riunione convocata «per esaminare la situazione denunciata dalle Camere Penali territoriali di Catanzaro, Crotone, Lamezia e Vibo Valentia, circa il divieto agli avvocati di utilizzo del parcheggio delle auto nell’area dell’aula bunker di Lamezia Terme e per l’intensificarsi dei controlli d’ingresso nelle aule di giustizia per la sola categoria forense». La Camera Penale “A.Cantafora” di Catanzaro, presieduta da Valerio Murgano, la Camera Penale “F.Casuscelli” di Vibo Valentia, presieduta da Giuseppe Mario Aloi, la Camera Penale di Lamezia Terme, presieduta da Renzo Andricciola, la Camera Penale “G.Scola” di Crotone, presieduta da Romualdo Truncè, la Camera Penale “V.Silipigni” di Palmi, presieduta da Giuseppe Milicia, la Camera Penale “G.Sardiello” di Reggio Calabria, presieduta da Pasquale Foti, la Camera Penale “G. Simonetti” di Locri, presieduta da Eugenio Minniti, la Camera Penale “F.Gullo” di Cosenza, presieduta da Pietro Perugini, la Camera Penale di Castrovillari presieduta da Liborio Bellusci, la Camera Penale “E. Lo Giudice” di Paola, presieduta da Massimo Zicarelli, la Camera Penale di Rossano presieduta da Giovanni Zagarese, hanno manifestato «condivisione alle ragioni della protesta indicate nel documento inviato alla Corte d’Appello e alla Procura Generale del Distretto di Corte D’Appello di Catanzaro. In merito all’arbitraria adozione delle nuove misure, le Camere Penali della Calabria riaffermano che le stesse, oltre a mortificare l’intera categoria, costituiscono un serio ostacolo alla pari dignità di tutti gli attori della giurisdizione. Attesa, inoltre, la mancata risposta alla nota inviata dalle Camere Penali al Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro e al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello, con la quale venivano chiesti chiarimenti circa le ragioni di tale provvedimento, si preannuncia lo stato di agitazione dei penalisti calabresi a cui seguirà, nel caso di mancata risoluzione del problema, la dichiarazione di astensione dalle udienze nei processi penali in tutti i Tribunali della Calabria».
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