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È morta Catherine Spaak, musa del cinema e volto noto della tv italiana

Prima del lockdown era stata colpita da un’emorragia cerebrale. Il quarto marito, Vladimiro Tuselli, è originario di Pizzo

Pubblicato il: 18/04/2022 – 8:28
È morta Catherine Spaak, musa del cinema e volto noto della tv italiana

ROMA È morta Catherine Spaak. L’attrice, conduttrice, scrittrice, cantante aveva da poco compiuto 77 anni. Due anni fa era stata colpita da un’emorragia cerebrale.
Nata in Francia a Boulogne-Billancourt (nella regione Ile-de-France) il 3 aprile 1945 da una famiglia dell’alta borghesia belga, figlia dello sceneggiatore Charles e nipote dello statista Paul-Henri, nella sua lunga carriera Catherine Spaak ha spaziato tra la musica, il cinema e la televisione. Dopo una breve apparizione in Le trou (1960; Il buco) di Jacques Becker, nello stesso anno ottiene il primo ruolo da protagonista de I dolci inganni di Alberto Lattuada. Due anni dopo gira La voglia matta di Luciano Salce, in cui è il conturbante oggetto del desiderio di un quarantenne ingegnere di successo, Ugo Tognazzi.
In tutto è stata sposata 4 volte, l’ultima delle quali con Vladimiro Tuselli (in foto insieme) che ha lasciato nel 2020. Grazie al legame col comandante di navi, la diva era approdata anche in Calabria, a Pizzo, terra d’origine dello stesso Tuselli. Le nozze, celebrate il 19 luglio del 2013 Erice, in Sicilia, erano state segretissime e quasi deserte (c’erano, in tutto, sette persone alla cerimonia). Arrivata alla maturità in splendida forma, Catherine Spaak aveva troncato sul nascere l’accenno di pettegolezzo dovuto al fatto che il suo nuovo marito avesse ben 18 anni in meno con una semplice battuta: «Alla mia età c’è la libertà di vivere appieno i momenti belli».

Una lunga carriera di successi

Sul set conosce Fabrizio Capucci: dal loro matrimonio sarebbe nata Sabrina, diventata poi attrice di teatro. Tra i film girati con i maestri del cinema italiano e accanto ai nostri più grandi attori, Il sorpasso (1962) di Dino Risi, La noia (1963) di Damiano Damiani, tratto dal romanzo di Moravia, La parmigiana (1963) di Antonio Pietrangeli, La calda vita (1964) di Florestano Vancini. E ancora L’armata Brancaleone (1966) di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman; Adulterio all’italiana (1966), con Nino Manfredi, e in La matriarca (1968), con Jean-Louis Trintignant, entrambi di Pasquale Festa Campanile; Una ragazza piuttosto complicata (1969) di Damiani, al fianco di Jean Sorel. Recita ancora in Made in Italy, 1965 di Nanni Loy, nella commedia brillante Febbre da cavallo di Steno e Io e Caterina, diretto e interpretato da Alberto Sordi), ma anche in gialli come Il gatto a nove code di Dario Argento, fino al drammatico Claretta di Pasquale Squitieri. Sono di quegli anni anche i primi successi musicali, come Mi fai paura (1964) e Quelli della mia età, cover di Tous les garçons et les filles di Françoise Hardy, L’esercito del surf. Nel 1968 conosce Johnny Dorelli sul set del musical tv La vedova allegra: dal loro lungo legame è nato il figlio Gabriele Guidi.

Dal cinema alla tv

Dalla metà degli anni Ottanta la Spaak lascia quasi completamente il cinema per dedicarsi alla tv. Conduce Linea Verde nel 1981, poi dal 1985 al 1988 le prime tre edizioni di Forum, è soprattutto autrice e conduttrice del talk show di Rai 3 Harem per 15 stagioni. Nel 2007 è tra i concorrenti di Ballando con le stelle, nel 2013 prende parte alla serie cult Un medico in famiglia, nel 2014 è tra i concorrenti del programma di Rai1 Si può fare, nel 2015 si mette alla prova con L’isola dei famosi ma dà subito forfait. Nel 2019 torna al cinema con La vacanza di Enrico Iannaccone, presentato ad Alice nella città per la Festa di Roma, interpretando un’ex magistrata in lotta contro l’Alzheimer. Nel frattempo collabora anche con alcune testate giornalistiche, come Il Corriere della Sera, Il Mattino e Tv Sorrisi e Canzoni. Nel 2013 sposa Vladimiro Tuselli.
Nel 2020, a pochi giorni dal lockdown, viene colpita da un’emorragia cerebrale: «Non provo nessuna vergogna a parlarne», ha raccontato a Storie italiane su Rai1. «Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice. Voglio che alle persone arrivi un messaggio: se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Un’emorragia non fa piacere a nessuno, ma oggi qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti che si va avanti».

*foto da Ansa

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