CORIGLIANO ROSSANO Fratelli d’Italia chiede al Ministero dell’Interno la nomina di un commissario ad acta per l’approvazione dello statuto.
Dopo la diffida inviata nei giorni scorsi da parte dello stesso dicastero al Comune di Corigliano Rossano per richiamare che a distanza di 34 mesi la “magna carta” comunale non è stata ancora redatta e approvata – pare ne circoli una bozza per niente condivisa tra maggioranza e opposizioni consiliari – la costola locale del partito della Meloni ha inviato una lettera al ministro Luciana Lamoregese, al prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, all’assessore Fausto Orsomarso, ai consiglieri regionali Pasqualina Straface, Giuseppe Graziano e Luciana De Francesco.
Fratelli d’Italia di Corigliano Rossano chiede di «diffidare l’amministrazione comunale in persona del sindaco pro-tempore, Flavio Stasi, ad indire Consiglio comunale finalizzato all’adozione e successiva approvazione dello Statuto in un tempo congruo, trascorso il quale, applicare i poteri sostitutivi attraverso la nomina di un commissario ad acta per l’approvazione dello Statuto stesso».
Nella missiva i meloniani locali ricordano che – come riferito nella legge regionale n. 2 del 2 febbraio 2018 di istituzione della città nuova – l’art. 6 recita testualmente che “gli organi del Comune di Corigliano Rossano, entro 6 mesi dalla loro elezione, approvano lo statuto comunale”», nonostante il governo cittadino si sia insediato nel giugno 2019 e che «alla data odierna, dopo “34 mesi” dall’insediamento non vi è traccia dello Statuto comunale».
I responsabili cittadini di Fdi, Piero Gallina e Osvaldo Romanello tirano in ballo anche iter concorsuali e nomine di dirigenti pro tempore.
«Lo Statuto – sottolineano – è l’atto normativo fondamentale del Comune. Attraverso l’approvazione dell’ordinamento si forniscono le regole relative alla sua amministrazione interna, ai fini e ai mezzi per conseguirli. È ormai noto il susseguirsi di assunzioni a tempo determinato e indeterminato, indizione di bandi di concorso, affidamenti di incarico secondo l’ex art. 110 che assegna la facoltà allo statuto dell’ente (che non c’è) di attribuire, con contratti di diritto pubblico o di diritto privato, previa selezione, posti di responsabili dei servizi o degli uffici, a dirigenti o a professionalità di «alta specializzazione».
Nella lettera vengono segnalate anche «la sospensione, la riapertura dei termini, la proroga delle date di scadenza, le dimissioni di componenti e presidenti di commissioni d’esame», tutto ciò «ad esclusiva discrezionalità dell’amministrazione comunale».
Quale ultimo punto, Gallina e Romanello, ricordano proprio quella diffida inviata dal Ministero dell’interno al Comune di Corigliano Rossano a dotarsi dello Statuto in tempi brevi. (lu.la.)
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