CROTONE «Prosegue ormai da giorni l’iniziativa intrapresa presso la Casa Circondariale di Crotone dal personale di Polizia penitenziaria che ha deciso di astenersi dalla mensa di servizio, in aperto contrasto con la Direzione del carcere cittadino». È quanto riferito in una nota dal Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria.
«Oltre alla costante, anzi cronica, sofferenza d’organico di Polizia penitenziaria, la Casa Circondariale di Crotone soffre di una gestione delle risorse umane discutibile e poco trasparente, che non consente una distribuzione equa delle turnazioni, che non vede riconosciuta sistematicamente l’indennità di compensazione quando, d’ufficio, vengono levati i riposi al personale; si lamenta poi una mancanza di qualsiasi riguardo nella gestione del personale femminile con figli minori nonché delle asserite particolarità sui servizio che per essere validate devono necessariamente passare dalla distorsione di un sistema informatico, tarato invece sul rispetto dei vincoli contrattuali. Per non parlare dell’esercizio del potere disciplinare che pare essere una spada di Damocle verso chi dissente o tende a dissentire riguardo questa opinabile gestione amministrativa. A questo si aggiungano i latenti e repentini deferimenti alla Procura della Repubblica, quasi come fosse uno slogan da usare all’occorrenza».
«In buona sostanza a Crotone il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e vi è carenza nel riconoscere anche quel minimo di diritti soggettivi per il personale in divisa. Nel giorno della festa dei lavoratori – conclude il segretario nazionale Claudio Caruso – auspichiamo vivamente che la protesta, intrapresa congiuntamente ad altre due sigle sindacali, riesca ad ottenere lo spostamento ad altro incarico del Responsabile dell’ufficio che gestisce il personale di Polizia Penitenziaria e che si possa aprire un nuovo corso nella gestione del personale di Polizia Penitenziaria anche per valutare nuovi orizzonti organizzativi. Seguiranno altre forme di manifestazione del dissenso».
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