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l’inchiesta

Il castello di società costruito da Gallo per far “sparire” l’Iva. «Con gli illeciti finanziava la Reggina»

Milioni di euro dalle “M&G” dell’imprenditore al calcio attraverso la “Club Amaranto”. Il gip: «Va fermato». Ecco l’elenco delle ditte sequestrate

Pubblicato il: 06/05/2022 – 6:52
di Pablo Petrasso
Il castello di società costruito da Gallo per far “sparire” l’Iva. «Con gli illeciti finanziava la Reggina»

REGGIO CALABRIA «La Guardia di finanza ha verificato che Luca Gallo prosegue, senza sosta, nella costituzione di nuove società (Punto Servizi Nord srl, Punto Servizi Centro srl, Punto Servizi Sud srl e Lg Consulting srl) e (…) non è così peregrino pensare che costui si avvarrà delle medesime strategie ritenute necessarie per conseguire illeciti profitti e assicurarsi facili arricchimenti». Il sistema che, secondo l’ipotesi accusatoria, l’imprenditore e presidente della Reggina avrebbe ideato è «sofisticato, efficace ed estremamente fruttoso»: gli permette di evadere l’Iva (in maniera «sistematica») e di effettuare operazioni di autoriciclaggio. E si alimenta di sempre nuove società funzionali ai suoi scopi. Una nota della Gdf del 29 marzo scorso fornisce un elenco aggiornato: «sono 19 società a responsabilità limitata in cui ricopre delle cariche e ben 18 nelle quali riveste la carica di amministratore unico». Per Annalisa Marzano, gip che ha disposto l’arresto di Gallo, è «un dato estremamente allarmante che consente di ritenere quanto mai attuale e concreto il pericolo che Luca Gallo commetta delitti della medesima specie». 

«Gallo potrebbe finanziare la Reggina con altre somme illecite»

È per questo che il giudice per le indagini preliminari ritiene necessario porre un freno all’attività con la misura restrittiva dei domiciliari. Le «ultime violazioni finanziarie» consentirebbero a Gallo «di investire le somme indebitamente conseguite con gli omessi versamenti Iva, nell’acquisto di quote sociali di altre società ovvero nell’acquisto di rami d’azienda ovvero ancora di finanziamenti eseguiti in favore di altre persone giuridiche (come nel caso della Reggina Calcio)». Bisogna, dunque, «porre fine» a quella che l’accusa considera «una catena ininterrotta di illeciti volti al conseguimento rapido ed efficace di ingenti profitti in danno dello Stato». 

Il “sistema Gallo” per acquistare e finanziare la Reggina

Il castello di società costruito da Gallo per far "sparire" l'Iva. «Con gli illeciti finanziava la Reggina»

In effetti seguendo i flussi di denaro in uscita dalle aziende di Gallo, gli investigatori – l’inchiesta è coordinata dagli aggiunti della Procura di Roma Giovanni Conzo e Stefano Pesci – ricavano che i profitti ottenuti per il mancato versamento dell’Iva sarebbero stati utilizzati sia «nell’acquisto di quote societarie (del Club Amaranto e della Reggina 1914) e nell’acquisto del ramo d’azienda sportiva per l’attività del gioco calcio dalla fallita Reggina Calcio» che «nel finanziamento della Reggina 1914 srl, società controllata dal Club Amaranto srl, a sua volta controllata dalla M&G Co. Multiservizi srl». Il “sistema Gallo”, in sostanza, avrebbe permesso di impiegare gli importi sottratti all’Erario «in ulteriori investimenti e in finanziamenti finalizzati a favorire l’esercizio di ulteriori attività di impresa». Questo attraverso «strumenti attraverso cui mascherare l’illecita provenienza del denaro». Il primo era il mancato deposito dei bilanci nei quali si sarebbe dovuto annotare la voce “crediti da finanziamento verso terzi”. Il secondo si materializzava veicolando il denaro illecitamente conseguito dalle società “madre” all’acquisto di quote e al finanziamento della Reggina attraverso un passaggio intermedio. I soldi transitavano così – ad esempio – da M&G Co. Multiservizi a Club Amaranto srl prima di giungere alla società calcistica. Passaggio intermedio pensato, secondo il gip, «per ostacolare l’individuazione della provenienza illecita del denaro investito in altre attività imprenditoriali». Lo scopo finale era investire milioni di euro nel finanziamento della Reggina, per la quale Gallo sognava un futuro in serie A dopo una prima sontuosa campagna acquisti per la stagione 2020-2021, con l’acquisto dell’ex nazionale francese Menez come pezzo forte del mercato estivo. 
Era, insomma, il ramo calcistico delle attività ad avvalersi «di cospicui finanziamenti erogati» attraverso il meccanismo del mancato versamento dell’Iva «mediante bonifici non annotati nello stato patrimoniale delle società eroganti non assistite dal deposito dei relativi bilancio di esercizio». 

L’elenco di società e beni sotto sequestro

Il comportamento di Gallo ha consigliato al gip di prendere “precauzioni” giudiziarie stringenti. Per il magistrato è diventato necessario andare oltre la “semplice” disposizione degli arresti domiciliari, che non impedirebbero a Gallo «di continuare ad assumere iniziative per la gestione delle società e delle movimentazioni finanziarie». Per questo, il gip ha deciso di accogliere la richiesta di sequestro delle aziende e delle quote di società riferibili all’imprenditore. L’intervento sui presunti profitti illeciti va eseguito «dapprima sulle somme nella disponibilità delle società “M&G Co. Multiservizi srl”, “M&G Co. Service srl” e “M&G Company srl” e poi su quelle nella disponibilità di Luca Gallo». Questo l’elenco delle società per le quali l’ordinanza ha disposto il sequestro preventivo delle quote di cui Gallo è titolare: 

  1. M&G Holding srl
  2. M&G Co. Multiservizi srl
  3. M&G Co. Service srl
  4. M&G Co. Nazionale srl
  5. M&G Co. Enterprise srl
  6. M&G Company srl
  7. M&G Coop Multiservizi Italia
  8. M&G Executive srl
  9. Punto Servizi Nord srl
  10. Punto Servizi Centro srl
  11. Punto Servizi Sud srl
  12. Servizi Italia srl
  13. Elleffe Servizi srl
  14. Azione Lavoro srls
  15. Spider Luxury srl
  16. Blue Star Pulizie e Verde srl
  17. Lg Consulting srl
  18. M&G Group Italia srla

Disposto anche il sequestro preventivo diretto dei seguenti importi in denaro:
5,6 milioni pari all’Iva evasa dalla M&G Co. Multiservizi srl; 
2,8 milioni pari all’Iva evasa dalla M&G Co. Servizi srl;
2,9 milioni pari all’Iva evasa dalla M&G Co. Company srl. 

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