Nel suo ultimo video il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy parla di colloqui «molto complessi» con la Russia per far uscire gli ultimi difensori dallo stabilimento Azovstal di Mariupol, aggiungendo che Kiev si avvale di «intermediari influenti».
«Le forze russe bombardano costantemente le acciaierie nel porto meridionale di Mariupol, l’ultimo bastione di centinaia di difensori ucraini in una città quasi completamente controllata dalla Russia dopo più di due mesi di assedio – afferma Zelensky -. Al momento sono in corso trattative molto complesse sulla prossima fase della missione di evacuazione: l’allontanamento dei medici gravemente feriti. Stiamo parlando di un gran numero di persone. E stiamo facendo di tutto anche per evacuare tutti gli altri, tutti i nostri difensori. Abbiamo già coinvolto tutti coloro che nel mondo potrebbero essere gli intermediari più influenti», dice il presidente ucraino senza fornire dettagli al riguardo.
«La Russia non ha intenzioni ostili in relazione alla Finlandia e alla Svezia», i due paesi intenzionati ad entrare nella Nato. Lo ha detto il vice ministro degli esteri Alexander Grushko, stando all’agenzia Interfax, precisando che tale mossa “non rimarrà senza una reazione politica”. Tuttavia “è presto per parlare di dispiegamento delle forze nucleari russe nella regione baltica in caso Finlandia e Svezia dovessero entrare nella Nato”, ha aggiunto.
Dalla Russia arriva la notizia che da oggi verranno sospese le forniture di elettricità alla Finlandia. L’operatore della rete elettrica finlandese ha assicurato di poter fare a meno delle importazioni di energia dalla Russia, sospese da domani per bollette non pagate. “Eravamo preparati per questo e non sarà difficile. Possiamo gestire un po’ più di importazioni dalla Svezia e dalla Norvegia”, ha detto all’Afp Timo Kaukonen, un responsabile delle operazioni per l’operatore Fingrid, in una fase di tensione con Mosca per i piani di Helsinki di aderire alla Nato.
Oggi il vertice della Nato a Berlino. Il presidente della Finlandia, Sauli Niisto, ha chiamato l’omologo russo Vladimir Putin sullo sfondo dell’intenzione di Helsinki di entrare nella Nato. Per la Finlandia abbandonare la politica della neutralità sarebbe un «errore», ha affermato Putin aggiungendo che «non esistono minacce alla sicurezza di Helsinki» e che il suo ingresso nella Nato potrà «influenzare negativamente le relazioni con la Russia».
L’avvertimento arriva da uno dei più stretti alleati di Vladimir Putin, secondo quanto riportano i tabloid britannici. «Se la Finlandia aderisse alla Nato rafforzeremmo in maniera massiccia la nostra presenza militare sul fianco occidentale – ha detto il vicepresidente della commissione Difesa della Duma, Aleksey Zhuravlyov – e al confine piazzeremmo missili Kinzhal che possono raggiungere il territorio finlandese in 20 o persino 10 secondi». Zhuravlyov ha anche rilanciato le minacce a Londra: «Con i missili Sarmat dalla Siberia colpiremmo il Regno Unito in 200 secondi».
L’Occidente ha dichiarato una guerra ibrida totale contro la Russia. Ed è difficile prevedere quanto durerà. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov. Intanto la Russia, come preannunciato ieri, ha interrotto le forniture di elettricità alla Finlandia. Lo fa sapere l’operatore finlandese. Caccia russi Su-27 hanno preso parte a esercitazioni per respingere un finto attacco aereo nell’exclave russa di Kaliningrad, riporta Interfax, citando la flotta del Mar Baltico. Oltre 10 equipaggi dei Su-27 sono stati coinvolti nelle esercitazioni che si sono svolte due giorni dopo che la Finlandia aveva annunciato l’intenzione di candidarsi all’adesione alla Nato, con la Svezia intenzionata a fare altrettanto.
I presidenti russo e finlandese, Vladimir Putin e Sauli Niinisto, hanno discusso della situazione in Ucraina. Lo ha riferito il servizio stampa del Cremlino. Putin ha riferito che i negoziati tra Mosca e Kiev sono stati praticamente interrotti in quanto la parte ucraina non sarebbe interessata ad un dialogo produttivo. Lo riporta la Tass.
Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha reso noto che dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso l’esercito ucraino ha “ucciso circa 27.200 soldati russi e il nemico ha perso anche 1.218 carri armati, 2.934 veicoli corazzati da combattimento”. Secondo Kiev sono anche stati distrutti “551 sistemi di artiglieria, 195 sistemi lanciarazzi multipli, 88 sistemi di difesa antiaerea, 200 aerei, 163 elicotteri, 2.059 autoveicoli e autocisterne, 13 navi/barche, 411 velivoli senza pilota, 42 unità di unità speciali e 95 missili da crociera”. Lo scrive Ukrinform. Secondo gli ucraini i russi hanno subito le maggiori perdite in direzione di Sloviansk e Bakhmut.
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