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Vittime di mafia e violenze, la proposta di D’Ippolito: «Una norma che garantisca diritti essenziali» – VIDEO

A Lamezia presentata la proposta di legge del deputato del M5S. «Superare gli attuali problemi e garantire gli obblighi»

Pubblicato il: 23/05/2022 – 14:09
di Giorgio Curcio
Vittime di mafia e violenze, la proposta di D’Ippolito: «Una norma che garantisca diritti essenziali» – VIDEO

LAMEZIA TERME Una innovazione normativa, mirata e ben strutturata e un unico serio obiettivo: garantire maggiori diritti ad una più ampia platea di vittime, a cominciare da quelle della criminalità organizzata. A farsene carico, a dieci mesi dalla fine della legislatura, il deputato lametino del Movimento 5 Stelle Giuseppe D’Ippolito. Una presa di coscienza ancor prima che di posizione rispetto a casi e testimonianze che non possono lasciare indifferenti. E non è un caso che questa mattina a circondare D’Ippolito ci fossero alcuni dei testimoni della brutalità della criminalità organizzata. Dal testimone di giustizia, Rocco Mangiardi, a Martino Ceravolo, padre di Filippo, ragazzo innocente ucciso dalla ’ndrangheta. E poi Francesco Cristiano, fratello di Pasquale, netturbino assassinato nel 1991 e il superstite Eugenio Bonaddio, oltre a don Giacomo Panizza della Comunità Progetto Sud.

La proposta

Gli obiettivi della proposta di legge, la n. 3.585 del 2 maggio 2022, sono molteplici ma soprattutto richiamano l’attenzione sulle promesse e le oggettive responsabilità politiche – troppo spesso dimenticate – che riguardano in particolare le vittime della criminalità organizzata, ma non solo. «Attualmente – spiega al Corriere della Calabria D’Ippolito – abbiamo una normativa in materia di vittime di mafia assai frammentata e in questa proposta il primo punto che affronto è quello dell’equiparazione di tutte le vittime con un unico trattamento e unici diritti: vittime del terrorismo, vittime di mafia, vittime di fatti intenzionali di reati violenti e intenzionali». «E poi – spiega il deputato – semplificare la normativa attuale, attraverso la previsione di una platea di beneficiari di titolari di diritti più ampia rispetto a quelli attuali». «Elimino il rapporto di dipendenza economica che oggi è previsto, quel rapporto che dice “hai diritto ad un beneficio solo se sei convivente a carico”. Per me è importante invece riconoscere lo status di vittima. E poi norme che superano le interpretazioni attuali e che non preveda la prescrizione di questi diritti, non preveda alcuna scadenza e sia applicabile anche retroattivamente».

legge d'ippolito

Gli obblighi ignorati

Una data quella scelta dal deputato pentastellato con casuale: 30 anni fa la strage di Capaci, quasi 31 anni fa invece l’omicidio dei netturbini consumatosi nel quartiere Miraglia di Sambiase, a Lamezia. E non è casuale neanche la proposta di legge che vorrebbe fissare dei punti finora inspiegabilmente ignorati. «Ho avuto occasione di essere spesso vicino ad alcune vittime di fatti di mafia che mi hanno spiegato i loro problemi e io ho cercato di far sì che questi problemi fossero superati da una innovazione normativa. Mi hanno spiegato che loro incontrano problemi assai gravi: già ora la norma prevede per coloro che sono vittime di mafia una riserva obbligatoria di posti di lavoro ma allo stato attuale ad esempio né il Comune di Lamezia, né la Regione Calabria e né la miriade di enti che abbiamo in Calabria si sono mai ricordati di inserire queste riserve obbligatorie».

«Anticiparne gli effetti»

Al netto delle aspettative e all’iter complicato da affrontare, quella di D’Ippolito è una proposta che non può trovare tutti d’accordo: «Sono consapevole che presentare una proposta di legge a dieci mesi dalla scadenza della legislatura possa essere un ostacolo oggettivo per il passaggio in commissione e poi il doppio passaggio tra Camera e Senato. Però come spesso si fa, se il provvedimento diventa condiviso da tutte le parti politiche, si può cercare di anticiparne gli effetti inserendo degli emendamenti specifici all’interno di decreti che arrivano in conversione o di altre leggi che arrivano in aula, portando magari a casa un grande risultato anche in questa legislatura». (redazione@corrierecal.it)

L’intervista:

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