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Turismo, la Regione scommette sul senso di identità dei calabresi all’estero

Incontro alla Cittadella per suggellare l’adesione a un progetto di respiro nazionale all’interno del Pnrr

Pubblicato il: 01/06/2022 – 19:13
Turismo, la Regione scommette sul senso di identità dei calabresi all’estero

CATANZARO Il “turismo di ritorno” o “turismo delle radici” come nuova frontiera di sviluppo. Attrarre i calabresi di seconda, terza e quarta generazione nella terra dei loro avi è una delle leve sulle quali anche la Regione scommette. A evidenzialo è stato oggi l’assessore regionale Fausto Orsomarso, che alla Cittadella ha partecipato alla presentazione del progetto “2023 Anno del turismo di ritorno” da parte di “Rete Destinazione Sud”. «Stiamo lavorando da tempo a questo progetto e siamo contenti di avere anche la Rete Destinazione Sud che mette insieme tutti gli assessori regionali al Turismo d’Italia per una programmazione che nasce dal basso nell’ambito delle risorse Pnrr destinate al turismo delle radici», ha esordito Orsomarso. «Con orgoglio – ha proseguito l’assessore regionale al Turismo – diciamo che la Calabria è avanti, perché il turismo delle radici è un target identitario straordinario che può muovere chi non torna da tempo. Il ministero parla del turismo delle radici anni 2023, noi puntiamo al 2024 perché siamo seri e vogliamo preparare tutti gli attori. Con tanti amministratori e tanti destination manager stiamo costruendo un progetto maturo da offrire all’Italia: quest’estate sarà realizzato un videoclip che sarà l’inno della terra dei padri e tutte le azioni andranno costruite Comune per Comune. Avremo i nostri ambasciatori: a guidare questo progetto in Calabria sarà Lucio Presta, che lo fa come project manager a titolo gratuito. Se riusciamo, pensiamo a settembre di fare insieme al presidente una conferenza a Melbourne o New York o un altro posto simbolico per lanciare la Calabria anche dall’altra parte del mondo. Intanto oggi – ha sostenuto Orsomarso – aderiamo a questa rete e lo facciamo con un nostro progetto già in cantiere. È una rete interessante: sono 80 milioni gli italiani nel mondo e sono 7 milioni – oltre tre volte quelli che stanno in Calabria – i calabresi che hanno lasciato la nostra terra, spesso per necessità ma in alcuni casi anche per loro volontà. Il progetto del turismo di ritorno è interessante, in Calabria straordinaria insieme ai Marcatori indennitari distintivi “Terra dei Padri”, il progetto sul turismo delle radici è centrale nella nostra programmazione».
Fondamentale per Orsomarso sarà il ruolo delle comunità dei calabresi all’estero: «Questo progetto avrà queste antenne, anche attraverso i social ciascuno deve diventare un people projetc, ambasciatore della Calabria, realizzando un vero e proprio grande Giubileo dei calabresi che ritornano. È importante – ha rilevato l’assessore regionale al Turismo – che adesso c’è anche una cornice nazionale, con l’opportunità di finanziamento da 20 milioni che, se gestito dal basso, può produrre importanti risultati».
A illustrare nel dettaglio il progetto è stato Michelangelo Lurgi, presidente di “Rete Destinazione Sud”: «”2023 Anno del turismo di ritorno” è un’iniziativa nazionale e internazionale che tende a coinvolgere i nostri connazionali all’estero di seconda, terza e quarta generazione. Vogliamo invitarli a rientrare in Italia inizialmente per turismo ma l’obiettivo è far conoscere ai nostri connazionali il piacere di rientrare in Italia per creare rapporti con le nostre imprese e per riscoprire e valorizzare i nostri borghi, le nostre aree interne e le terre da cui partirono i loro avi. Il Comitato promotore conta già l’adesione di oltre mille istituzioni, 500 Comuni, fondazioni, associazioni di italiani nel mondo, Uncem, i Borghi d’Italia, le Pro Loco. L’intero progetto – ha quindi riferito Lurgi – sarà presentato il 13 giugno alla Camera dei deputati, il 29 giugno lo presentiamo al Parlamento europeo. La Calabria sarà coinvolta a pieno titolo con le sue eccellenze, dal turismo all’enogastronomia all’imprenditoria, tutti attori che potranno incontrare i nostri connazionali all’estero per creare legami, sinergie e joint venture. I Comuni della Calabria che hanno già aderito sono 35, oltre ai Gal, alle Comunità montane e alle Pro Loco». All’incontro in Cittadella ha portato i propri saluti anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Rosario Varì. (redazione@corrierecal.it)

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