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«Modello Riace criminalizzato. Ma è stato un simbolo per tanti» – VIDEO

Visita dei parlamentari europei nel borgo. «Vogliamo che l’Ue sia solidale». Lucano: «Questo è un luogo che genera speranza»

Pubblicato il: 03/06/2022 – 13:35
di Mariateresa Ripolo
«Modello Riace criminalizzato. Ma è stato un simbolo per tanti» – VIDEO

RIACE Chiedono una Unione Europea «accogliente, solidale e degna dei valori che proclama». Un messaggio che i parlamentari europei Rosa D’Amato, Damien Carême e Cornelia Ernst – appartenenti al gruppo Green – lanciano da Riace a pochissimi giorni dall’apertura di un nuovo capitolo giudiziario che vede imputato Mimmo Lucano e il suo “Modello Riace” con l’inizio del processo d’appello lo scorso 25 maggio a Reggio Calabria. Tre giorni di incontri fatti di dibattiti e momenti di confronto al centro del Villaggio Globale, dove sono arrivati ospiti dall’Italia e dell’Europa. Agli incontri anche giornalisti europei e attivisti, Ong e associazioni.

A Riace per conoscere il modello celebrato e poi «criminalizzato»

D’Amato, Carême ed Ernst sono giunti a Riace per incontrare Lucano e per conoscere da vicino quel modello di accoglienza divenuto celebre in tutto il mondo e poi – affermano – «criminalizzato». I tre parlamentari vogliono lanciare da qui e far conoscere il dossier a cui stanno lavorando da tempo, dal titolo “Criminalizzazione della solidarietà”. Una raccolta di «studi di caso e considerazioni sulla pericolosa tendenza europea – affermano – di reprimere il comportamento di chi accoglie profughi e migranti che entrano in Europa in maniera informale, rischiando gravi sanzioni personali e contravvenendo alle regole fissate dall’Unione Europea e dai singoli Stati. Il caso di Mimmo Lucano, in questo senso, è emblematico e, purtroppo, il più gravemente sanzionato, ma non il solo». «Riace – dicono i parlamentari – ha aperto la strada a tante realtà che hanno messo al centro l’accoglienza. Rappresenta il luogo simbolo da cui tanti Paesi hanno preso esempio».

Lucano: «Testimonianza di solidarietà in un momento difficile»

«Per me è una testimonianza di solidarietà e di affetto in questo momento per me difficile, che sembra non finire mai», ha detto ai nostri microfoni Mimmo Lucano, che ha parlato di Riace come «un luogo che genera speranza». «È stato scelto Riace come simbolo di chi ha subito la criminalizzazione della solidarietà. Oltre il caso di Riace – ha aggiunto l’ex sindaco – ci sono tantissime organizzazioni umanitarie e persone che si sono schierate dalla parte di chi rivendica il rispetto dei diritti umani e hanno subito processi. È paradossale, perché chi, invece, attua politiche o decisioni che vanno contro le persone non subisce questo». Dopo gli incontri di questa mattina, i lavori proseguiranno nel pomeriggio con un panel dal titolo “Il progetto Riace e le sue prospettive”, che vedrà anche l’intervento di Mimmo Lucano e il suo legale Andrea Daqua. Si parlerà, dunque, anche del secondo grado del processo che vede imputato l’ex sindaco, dopo la condanna in primo grado a 13 anni e due mesi. (redazione@corrierecal.it)

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