TRENTO «La ‘ndrangheta non c’entra un bel nulla. La nostra era solo un’associazione culturale». Lo ha detto Domenico Morello intervenendo in video collegamento dal carcere di Palermo al processo “Perfido”, in corso a Trento, che lo vede imputato nel rito abbreviato in quanto per l’accusa sarebbe stato a capo del sistema delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico del porfido della val di Cembra. In aula solo 2 degli 8 testimoni chiamati dalla difesa di Morello che comunque si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Prossima udienza il 18 luglio: la corte ha disposto la convocazione d’ufficio dei testimoni oggi assenti.
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