CORIGLIANO ROSSANO «Ritengo urgente e necessario, al fine di porre un argine alla violenta sequela di atti criminali, innanzitutto un incremento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio», è quanto si legge in una missiva, inviata, nella mattinata di giovedì 7 luglio, dal capogruppo del M5S in consiglio regionale Davide Tavernise, indirizzata al ministro dell’interno Luciana Lamorgese e ai sottosegretari Molteni e Sibilia, in ragione dell’escalation criminale che sta scuotendo Corigliano Rossano e la Sibaritide. «In questi primi sei mesi dell’anno – si legge nella missiva – il territorio di Corigliano Rossano è finito nella morsa della criminalità, ancor di più rispetto ad un passato, anche recente, non certamente roseo. Sono una quarantina gli episodi incendiari registrati, corredati da sparatorie, omicidi, tentati omicidi e altri episodi di criminalità organizzata e attentati vari. Gli ultimi episodi criminali sono avvenuti nei giorni scorsi, con il rinvenimento di una bottiglia molotov, nei pressi del cantiere di una ditta che opera in lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico, e con l’incendio di tre mezzi di proprietà di un’azienda impegnata sul cantiere del terzo megalotto della statale 106». «Lo Stato – continua Tavernise – ha fatto sentire la propria presenza, ma tanto non può bastare, con una recente riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutasi a Corigliano Rossano per testimoniare la presenza delle istituzioni, da un lato, e l’impegno nel contrasto agli atti criminali che si sono verificati, dall’altro. È stata evidente la necessità di fare rete nell’attività di prevenzione al crimine, come la necessità di mantenere alta l’attenzione a fronte di un problema criminoso su cui le forze dell’ordine, sottodimensionate, indagano senza sosta. Purtroppo il territorio sconta, anche, un grave errore da riparare al più presto, ovvero la soppressione dell’ex tribunale di Rossano».
«Ritengo, dunque, urgente e necessario – conclude Tavernise – porre un argine alla violenta sequela di atti criminali, con la ‘ndrangheta interessata anche ai lavori del nuovo ospedale della Sibaritide e della statale 106, innanzitutto con un incremento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Diventa così indilazionabile l’elevazione del Commissariato di Corigliano Rossano alla qualifica di Primo dirigente, configurazione questa che va prevista con decreto del Ministero dell’Interno, iniziativa pur annunciata, oltre un anno e mezzo fa, ma che risulta ancora in via di elaborazione. Se è vero, poi, che le forze di polizia, in Calabria, potranno contare su nuovi agenti si segnala la disparità dei numeri appresi. Pur essendo, quella di Cosenza, la provincia più grande e popolosa, e pur riscontrandosi gravi problemi legati alla sicurezza tanto a Corigliano Rossano quanto nella Sibaritide, nel cosentino arriveranno solo 6 agenti contro i 54 della provincia di Reggio Calabria e i 53 delle provincie di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Eppure, attualmente, il Commissariato di Corigliano Rossano conta solo 67 unità, per un Comune che si estende per oltre 340 km2 , contro le 80 unità di Lamezia Terme, le 102 di Gioia Tauro e le 104 di Siderno, pur trattandosi di Comuni con un’estensione rispettivamente di 162,4 km2 , 38 km2 e 41 km2 . Con altrettanta urgenza, ancora, è necessario riorganizzare la presenza dell’Arma dei Carabinieri sul territorio, elevando a Gruppo il Reparto territoriale formato dalle due ex Compagnie dei carabinieri di Rossano e Corigliano».
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