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crisi di governo

Berlusconi e Salvini: «Pronti al voto, M5S inaffidabile»

L’assemblea dei parlamentari cinquestelle è stata rinviata a lunedì pomeriggio

Pubblicato il: 17/07/2022 – 23:40
Berlusconi e Salvini: «Pronti al voto, M5S inaffidabile»

ROMA Incontro fra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in Sardegna. «Le nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte – contraddistinte da ultimatum e minacce – confermano la rottura di quel “patto di fiducia” richiamato giovedì dal Presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni», si legge in una nota congiunta dei due leader.
«Con il consueto senso di responsabilità», Berlusconi e Salvini hanno «concordato di attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini»
Nella nota si spiega che il presidente di Forza Italia e il segretario della Lega «hanno avuto un lungo e cordiale incontro oggi in Sardegna», in cui «i leader del centrodestra di governo hanno esaminato e approfondito la situazione politica».
Berlusconi e Salvini «confermano che sia da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità».
Dopo vari slittamenti di orario, la ripresa dei lavori dell’assemblea congiunta dei parlamentari M5s, cominciata ieri, è stata rinviata a lunedì pomeriggio.
Nel suo intervento, il ministro Federico D’Incà ha chiesto una tregua tra Giuseppe Conte e Mario Draghi, per non mettere in difficoltà l’esecuzione delle riforme collegate al Pnrr e i progetti collegati, per il bene del Paese.
D’Incà ha fatto inoltre riferimento alle difficoltà che ci sarebbero nel campo progressista in caso di voto anticipato.
Finora, a quanto si apprende, nell’assemblea dei parlamentari del M5s si sono limitati a una quindicina, su oltre sessanta interventi, quelli in dissenso con la linea del Movimento annunciata ieri dal leader Giuseppe Conte. «Pochi», ammette un deputato che fa parte dell’ala governista del partito, quella secondo cui sarebbe opportuno votare la fiducia al premier Mario Draghi se si sottoponesse a una verifica in Parlamento.
Tra chi ha criticato la linea Conte, oltre al ministro D’Incà, secondo quanto si apprende, ci sono Federica Dieni, Giulia Grillo, Luca Sut, Azzurra Cancelleri, Rosalba Cimino, Vita Martinciglio, Soave Alemanno, Diego De Lorenzis, Niccolò Invidia, Elisabetta Maria Barbuto, Elisa Tripodi, Gabriele Lorenzoni e Celeste D’Arrando.
Dal tenore di altri interventi emerge anche che c’è una parte di indecisi. Se effettivamente si dovesse arrivare a una votazione sulla fiducia al governo, i parlamentari che dovessero seguire una linea diversa da quella del Movimento sono destinati a esserne esclusi.

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