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Cosenza, tavolo sulla sanità. Contagi in aumento e «degrado organizzativo dell’Annunziata»

La nuova emergenza pandemica e le criticità dell’ospedale Annunziata. Filippelli: «E’ l’ultimo ospedale della Calabria in termini di produttività»

Pubblicato il: 22/07/2022 – 16:41
Cosenza, tavolo sulla sanità. Contagi in aumento e «degrado organizzativo dell’Annunziata»

COSENZA Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha partecipato alla riunione del tavolo di concertazione sulla sanità convocato dall’Assessore alla salute, Maria Teresa De Marco per discutere della nuova ondata di contagi da Covid, alla luce della diffusione della variante Omicron 5, ma anche delle altre emergenze sanitarie connesse alle criticità del presidio ospedaliero e del territorio. Alla riunione del tavolo hanno preso parte il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Gianfranco Filippelli e, in rappresentanza del commissario dell’Asp, Antonio Graziano, il direttore sanitario Martino Rizzo. Presente anche l’Ordine dei medici con il consigliere e tesoriere Sergio Filippo, in rappresentanza del Presidente Eugenio Corcioni, e, inoltre, il Presidente dell’Ordine degli Infermieri, Fausto Sposato. A completare il quadro dei presenti, Caterina Savastano, delegata del Sindaco alle pari opportunità e agli interventi a favore delle persone con disabilità, Rachele Celebre, Vice Presidente del CSV, Renzo Bonofiglio, nefrologo e componente del direttivo dell’Asit (Associazione Sud Italia Trapiantati) e Benito Rocca del Forum del Terzo Settore.

Il monito di Caruso

«Siamo alla drammaticità che non è solo legata al momento pandemico, ma che viviamo ormai da tempo». Franz Caruso ha indicato nella medicina sul territorio una possibile soluzione a patto che i medici del territorio riescano a mettere in campo energie per evitare di rendere ancora più drammatica la realtà esistente. «Non v’è dubbio – ha aggiunto il sindaco – che tutto nasce anche dalla situazione fatiscente in cui si è costretti ad operare all’interno dell’Annunziata. Tutti i giorni registro situazioni di disagio grave da parte dei cittadini. L’Ospedale di Cosenza non è solo l’ospedale dei cosentini, ma è un ospedale dove arriva di tutto. Anche rispetto ai TSO il carico di responsabilità del Sindaco di un capoluogo di provincia come Cosenza è notevole, sia sotto il profilo delle procedure amministrative ed anche sotto quello economico». «La salute -ha aggiunto il Sindaco – è il bene primario per ognuno di noi e allora dobbiamo cercare di mettere in campo tutte le opportunità che possono tradursi in un servizio migliore per i cittadini. Sono anni che conduco una battaglia affinché il robot Da Vinci arrivi anche a Cosenza ed è una tecnologia che probabilmente il prossimo anno sarà superata. Questo non è più possibile. Anche da noi deve esistere il diritto di avere una buona sanità e che dovrà consentire ad ognuno di avere le stesse cure che si possono avere in altre parti d’Italia. E’ inaccettabile che la Calabria sia sempre il fanalino di coda e non ho mancato di dirlo al Presidente della Regione al quale ho parlato del nuovo Ospedale di Cosenza. Abbiamo indicato la localizzazione per accelerare i tempi. Ho detto nel mio programma che Vaglio Lise era l’area migliore e baricentrica, anche perché l’Ospedale Hub non deve servire Cosenza, né l’area urbana, ma tutta la provincia. Questo è un settore nel quale non possiamo più commettere gli errori del passato. Dobbiamo pretendere di avere qui il massimo della tecnologia. Il nuovo Hub deve essere punto di riferimento di qualità anche per la ricerca e dobbiamo costringere anche la nostra Regione ad investire nella ricerca». «Nel nuovo presidio ospedaliero Hub regionale – ha aggiunto Franz Caruso – è prevista l’ala della ricerca che deve essere assegnata all’Unical e all’INRCA. Sul ritorno dei contagi il Sindaco Franz Caruso ha, infine, espresso preoccupazione. «Ho diffuso un messaggio accorato affinché venga utilizzata la mascherina e per evitare gli assembramenti. Il problema c’è ed è importante. Come Comune faremo la nostra parte per invitare i cittadini a vaccinarsi. Faremo dei vax days insieme all’Asp». La riunione del tavolo tecnico era stata introdotta dall’Assessore Maria Teresa De Marco che ha lanciato alcune proposte: «ripensare l’ospedale come un’area chirurgica multidisciplinare nella quale inglobare la chirurgia generale, la ginecologia, l’urologia, con l’elaborazione di un modello organizzativo che preveda anche altre due aree da destinare alle patologie cerebro cardiovascolari e l’area di ortopedia».

«Degrado organizzativo dell’Annunziata»

La situazione critica che vive il presidio ospedaliero dell’Annunziata è stata al centro dell’intervento del commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Gianfranco Filippelli che ha parlato di «degrado totale dal punto di vista gestionale ed organizzativo, il che finisce per tradursi – ha detto – nel blocco delle attività. Il nostro viene indicato nei numeri come ultimo ospedale della Calabria in termini di produttività. Mi voglio illudere che i dati che hanno in Regione non siano corretti e che siano rivalutati. Ma le falle ci sono». «L’area medica con gli accorpamenti – ha aggiunto Filippelli – è distrutta, con una riduzione drastica dei posti letto. Cosenza dispone di una sessantina di posti e questo si riflette negativamente sull’attività del pronto soccorso che è non solo un imbuto di per sé, ma, se non ci sono i reparti che poi vanno a ricoverare i casi più importanti, è ovvio che queste persone giacciono al pronto soccorso. Non mi ritengo uno scienziato, sono un primario medico, ho un senso pratico della medicina, però sono di Cosenza, ci metto la faccia, vorrei fare bella figura». Il commissario straordinario ha anche ricordato di aver stilato una lista di tecnologia pesante della quale l’Hub dell’Annunziata deve dotarsi. Per Filippelli un ospedale come Cosenza ha bisogno di acquistare Tac e risonanze nuove. «Abbiamo riaperto con l’ASP, in tempo reale, due reparti che erano chiusi, richiamando in servizio il personale. Dobbiamo capire una volta per tutte che con la pandemia dobbiamo ancora convivere per molto tempo. E deve diventare un discorso ordinario. Da 10 giorni malattie infettive e pneumologia sono full. Non abbiamo un posto letto libero. Per far fronte alla valanga di persone che arriva in pronto soccorso abbiamo dovuto istituire anche una task force di internisti». Infine, Filippelli ha messo in luce la comunione d’intenti totale tra Azienda Ospedaliera e Azienda sanitaria. Circostanza questa confermata anche dal direttore sanitario dell’Asp, Martino Rizzo, che ha nel suo intervento preso le mosse dalla situazione del 118. «A fronte di 158 professionisti, sono 70 i medici disponibili, meno della metà dunque, con il risultato che le ambulanze al 70% viaggiano senza medico a bordo. Bisogna lavorare per obiettivi – ha sottolineato Rizzo – e gli obiettivi di un’azienda sanitaria sono sostanzialmente i pronto soccorso e l’emergenza urgenza (il 118). Il resto si potrà leggermente procrastinare a quando finirà questa pandemia-epidemia». Annunciato, inoltre, un bando per i medici, prevedendo di colmare il minimo delle carenze attraverso il reclutamento di anestesisti, pediatri, psichiatri.

Il punto di Sposato

Sta lavorando come componente ad un tavolo regionale sulle tematiche sanitarie il Presidente dell’Ordine degli Infermieri, Fausto Sposato. «All’azienda ospedaliera di Cosenza si è già partiti – ha detto nel suo intervento – con la formazione per i percorsi fast track, cioè gli accessi veloci in pronto soccorso che dovrebbero eliminare le attese e gli accessi cosìddetti inappropriati». Quindi ha dedicato attenzione all’elisoccorso: «abbiamo 5 postazioni di elisoccorso in Calabria, con una media di 0,47% per uscita al giorno. Delle due l’una: – si è chiesto Sposato – o l’elisoccorso non viene opportunamente utilizzato oppure queste 5 postazioni sono troppe».

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