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La vicenda

«C’era una grossa pozza di sangue». La violenta aggressione all’ex sindaco Coco

Ricostruito l’agguato all’ex primo cittadino di Roccabernarda. Il racconto della moglie: «Non so come sia riuscito a trascinarsi a casa»

Pubblicato il: 01/08/2022 – 11:17
«C’era una grossa pozza di sangue». La violenta aggressione all’ex sindaco Coco

ROCCABERNARDA La vicenda dell’agguato mafioso all’ex sindaco di Roccabernarda Francesco Coco è finita alla ribalta delle cronache nazionali. È in un pezzo a firma di Giovanni Tizian che anche Oggi si è occupato dell’aggressione violenta all’ex primo cittadino avvenuta la notte tra il 9 e il 10 luglio scorso.
Un uomo coraggioso Coco, ex maresciallo dei carabinieri si era occupato nel corso della sua attività al servizio dell’Arma delle inchieste contro le Brigate rosse e la banda dell’Uno Bianca.
Poi il suo impegno per il piccolo comune della provincia di Crotone, dove nel corso del suo mandato come sindaco aveva denunciato soprusi e minacce.
Proprio quelle denunce sono alla base della violenta aggressione subita quella drammatica notte in cui, come racconta Oggi, l’ex sindaco ha pensato di morire.
Una ferocia che emerge dal verbale, ripreso da Oggi, redatto dai carabinieri giunti sul posto dell’aggressione. «Coco presentava due ferite sanguinanti alla parte destra del cranio – si legge – il volto presentava una lacerazione sanguinante, con l’occhio tumefatto ed appannato verosimilmente dal violento colpo. Sul luogo c’era una grossa pozza di sangue e un bastone di legno della lunghezza di 1,20 metri».
Ed anche la testimonianza della moglie Ivana Righetti, indica la violenza con la quale è stato colpito il 73enne. «Non so come sia riuscito a trascinarsi in casa dal giardino – ha detto – ha urlato “Ivana scendi”, ho visto uno spettacolo che mai avrei immaginato: lui sanguinante e incosciente. È un tipo tosto, che non si arrende mai».
Per quell’aggressione sono stati arrestati il parente del capo mafia di Roccabernarda e il suo amico con l’accusa di tentato omicidio.

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