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Sangineto, “concerto di vino su tela”

È stata una vera art session quella dei “Wam”, progetto che racconta le eccellenze attraverso il vino, l’arte e la musica

Pubblicato il: 01/08/2022 – 15:41
Sangineto, “concerto di vino su tela”

COSENZA Una tela bianca, un pianoforte e una bottiglia di vino rosso: a ciascuno il suo strumento per mettere in scena il “Concerto di Vino su Tela”, l’evento promosso dalla Pro Loco di Sangineto nelle persone di Rosalba Palermo (presidente) e Romina De Luca con l’ausilio di Andrea Perrone, agronomo. Lo scorso 28 luglio il Castello ha visto la pista riempirsi di persone e di calici. È stata una vera art session quella dei “Wam”, progetto che racconta le eccellenze attraverso il vino, l’arte e la musica (Wine, Art e Music, appunto). Sono calabresi (di Cosenza e provincia) Rachele Grandinetti, giornalista e sommelier, Pietro De Seta, pittore e scenografo, Riccardo Galimi, pianista e compositore e hanno raccontato il territorio facendo dialogare le arti. Così, il pittore si è lasciato ispirare dalle note e dalla narrazione e il pianista ha fatto del vino una colonna sonora. La storia è quella del Sangiovese di Romagna e parte da un libro di Beppe Sangiorgi, storico e giornalista ravennate, che rivela le origini calabresi di uno dei vitigni più famosi al mondo. Un recente studio sul DNA, infatti, conferma una componente calabrese del Sangiovese. Sangiorgi, poi, ha messo in luce pure certi scambi commerciali che avvennero tra XIII e XIV secolo tra la famiglia nobiliare dei Sangineto e la Toscana. È così che il Sangiovese è finito lungo l’Appennino tosco-romagnolo. I WAM hanno incontrato Sangiorgi e si sono lasciati condurre per la Romagna alla scoperta di vigneti e cantine. Alla fine hanno riportato a “casa” il Sangiovese. Una barbatella, infatti, verrà reimpiantata in autunno nel luogo di origine. È stato questo il racconto dei WAM: una storia d’amore e un viaggio di andata e ritorno. Una storia portata sul palco in tutti i sensi grazie alla degustazione guidata dalla sommelier. Anche il vino si è fatto opera d’arte perché mentre il pubblico scopriva le note nel calice, il pittore intingeva i pennelli nel Sangiovese per mostrare quante tonalità può avere un vino rosso. È stata una serata all’insegna dell’arte, della cultura e delle emozioni. Un tributo alla nostra terra che ha dato i natali ad un vitigno che parla ai calici di tutto il mondo e a Lucio Dalla che, sulle note delle sue celebri canzoni, è comparso sulla tela tra il mare e la vite.

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