In Calabria si profila il trionfo del centrodestra, che ha 4 collegi uninominali “blindati” e tre “abbastanza sicuri”, in linea del resto con la dinamica nazionale che potrebbe rivelarsi un bagno di sangue per il Pd e il centrosinistra. E’ questo il dato di fondo che emerge dai sondaggi Swg e Istituto Cattaneo, sondaggi che si possono consultare integralmente alla fine di questo articolo. Gli studi “fotografano” l’attuale situazione politica in vista delle elezioni per il Parlamento, consegnando un quadro davvero angosciante per il Pd, che pure come partito avrebbe un buon risultato, e per il centrosinistra (in tutt’Italia avrebbe solo “blindati” solo un paio di collegi uninominali e contendibili altri collegi nelle “roccaforti rosse” di Toscana ed Emilia Romagna). In Calabria dunque il centrodestra è dato dai sondaggisti in netto vantaggio, con quattro collegi uninominali – per la previsione e i collegi Catanzaro-Lamezia. Vibo Valentia-Piana di Gioia Tauro e Reggio-Locride della Camera e il collegio Sud del Senato (Reggio e Vibo) – nei quali la partita non ha storia e tre collegi – i due cosentini della Camera e il collegio Nord del Senato – nei quali comunque è considerato strafavorito. Va comunque rilevato che in base ai dati dei sondaggi ci sono altre regioni, soprattutto nel centro Italia, in Lombardia, Veneto e Piemonte, nelle quali la vittoria del centrodestra è considerata molto più schiacciante di quella in Calabria.
Il tutto comunque in un contesto che per il sondaggio Swg-Cattaneo vedrà trionfare l’astensionismo. «A poche settimane dal voto solo il 58% degli elettori – si legge infatti – è “fermamente” convinto di andare a votare il prossimo 25 settembre. Quello della disaffezione al voto è uno dei sintomi più importanti che viene alla luce dallo studio “Radar” di Swg in vista della prossima tornata elettorale». Un quadro, quello tracciato dal team di Swg, molto favorevole al centrodestra. «Non solo, infatti, Giorgia Meloni è il leader politico più apprezzato con un 32% di giudizi positivi (davanti a Giuseppe Conte con il 25%, Enrico Letta e Matteo Salvini al 23%, Carlo Calenda al 20 e Silvio Berlusconi al 19%), ma l’elettore di centrodestra è — ad oggi — anche più motivato di quello di centrosinistra. In generale secondo il sondaggio di Swg, gli italiani ritengono il centrodestra in fase di crescita (il 46% contro il 21% di chi ritiene che lo sia il centrosinistra), più coeso, (36% Vs 13%) e più capace di comprendere i problemi della gente (32% Vs 21%). Tra i dati più significativi che emergono da questa rilevazione c’è che ben il 36% degli elettori, ovvero più di un terzo, ritengono che in caso di vittoria il centrosinistra non sarebbe in grado di creare un governo. Invece, il 45% è convinto che la coalizione di centrodestra riuscirà sì a dar vita a un esecutivo, ma che però non durerà a lungo».
Per quel che concerne il consenso dei partiti – spiega il sondaggio – «siamo davanti ad un vero e proprio testa a testa tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico, rispettivamente valutati al 23.8 e al 23.3. A far la differenza tra le due coalizioni sono i “compagni di strada”. Infatti, la Lega è — secondo sempre Swg — al 12,5% e Forza Italia al 8; insieme agli altri alleati centristi si arriva a circa il 45-46%. Insieme al Pd, invece, Europa Verde e Sinistra italiana si fermano al 3,7, mentre ad oggi è impossibile determinare il peso di +Europa che si è separata da Azione solo da qualche ora. Ma il totale della coalizione di centrosinistra ad oggi è da valutare al di sotto del 30%». Intanto, l’Istituto Cattaneo – si legge ancora – «ha aggiornato il suo primo studio sul grado di contendibilità dei collegi uninominali e la probabile distribuzione complessiva dei seggi tra coalizioni alla luce delle ultime novità politiche. Infatti, rispetto alla prima stima sono sorte alcune novità che cambiano le carte in tavola, come la rottura tra Azione di Carlo Calenda e la coalizione di centrosinistra. Secondo l’Istituto Cattaneo rimane molto improbabile che il centrodestra possa aggiudicarsi i due terzi dei seggi in entrambe le camere, cosa che gli permetterebbe di cambiare la costituzione in maniera autonoma, ovvero senza accordi con le altre forze politiche in Parlamento e senza passare attraverso il referendum popolare previsto dall’articolo 138 della Costituzione». Per arrivare a questo risultato il Cattaneo – è ancora evidenziato – «ha utilizzato due differenti modi per calcolare il valore delle due coalizioni. Per calcolare il consenso del centrodestra ha preso in considerazione «la media di tutti i sondaggi pubblicati tra la seconda settimana di luglio e la prima di agosto, ai tre partiti di centrodestra (FdI, Lega, FI). Ne risulta che la coalizione si attesta sul 46% delle intenzioni di voto sul piano nazionale». Lo stesso è stato fatto per il M5S che viene dato a circa l’11%. Per il centrosinistra invece si è tenuto conto «della stima delle intenzioni di voto dei sondaggi pubblicati nei primi quattro mesi del 2022, quando Azione e +Europa venivano misurate separatamente. Il risultato non è distante da ciò che vari sondaggisti cominciano a dire verbalmente basandosi su singole rilevazioni dell’ultima settimana. Il centrosinistra arriverebbe a circa il 30%, la lista IV-Azione al 6%». (redazione@corrierecal.it)
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