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Reggio Calabria, in carcere spunta un telefonino dopo le perquisizioni

Il cellulare era ben occultato all’interno di una camera detentiva. La denuncia del Sinappe: «Il fenomeno non sembra attenuarsi»

Pubblicato il: 09/08/2022 – 10:54
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Reggio Calabria, in carcere spunta un telefonino dopo le perquisizioni

REGGIO CALABRIA «Un telefonino è stato rinvenuto durante una delle operazioni svolte dalla Polizia penitenziaria in servizio nella Casa circondariale di Reggio Calabria San Pietro. Il cellulare era ben occultato all’interno di una camera detentiva e solo grazie alla professionalità e all’intuizione degli Agenti di Polizia penitenziaria, diretti dall’ispettore Superiore Daniela Iiriti, attuale comandante facente funzioni, si è riusciti a rinvenire il telefono e sottoporlo a sequestro. Il tutto è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria». Lo afferma in una nota il coordinatore regionale Sinappe, Fabio Viglianti.
«Nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini all’interno degli istituti penitenziari – prosegue il sindacalista – il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Questa organizzazione sindacale ha richiesto interventi immediati all’Amministrazione penitenziaria, quali ad esempio l’installazione di apparecchiature che servano a schermare gli Istituti penitenziari, al fine di neutralizzare la possibilità per i detenuti di utilizzare qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito. La Polizia Penitenziaria – conclude Viglianti – è da sempre impegnata nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari e di sostanze stupefacenti all’interno degli Istituti penitenziari».

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