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Rende, Principe all’attacco di Manna: un sindaco vile approfitta di una mia assenza

Il leader della Federazione riformista ed ex primo cittadino rendese replica alle parole pronunciate nell’ultimo Consiglio comunale

Pubblicato il: 13/08/2022 – 15:23
Rende, Principe all’attacco di Manna: un sindaco vile approfitta di una mia assenza

RENDE “Un sindaco vile approfitta della mia assenza ad un Consiglio Comunale ferragostano convocato per approvare il bilancio di previsione, per giunta, volutamente, il giorno del mio compleanno, per attaccarmi personalmente mettendo in discussione le mie qualità di pubblico amministratore, peraltro abbastanza riconosciute in Calabria e non solo”. Così Sandro principe, della Federazione Riformista di Rende. “Ricordo a questo signore, che ha reso Rende irriconoscibile, che nell’aprile 2005, quando è terminato il mio ultimo mandato di sindaco, ho lasciato un bilancio sanissimo, che per gli anni 2002, 2003, 2004 e 2005 ha sempre rispettato il patto di stabilità, facendo registrare in quegli anni un modesto debito fuori bilancio di soli 77.000 €, causati da maggiori spese per un esproprio, il tutto provato per tabulas. Il bilancio – prosegue Principe – è entrato in sofferenza negli anni successivi, anche per ragioni oggettive (riduzione significativa dei trasferimenti statali e del gettito da oneri di urbanizzazione, etc.) quando protagonisti della vicenda amministrativa erano esponenti politici oggi stretti collaboratori del Manna (Munno, Totera, Ziccarelli, Superbo ed altri ancora), che oggi il Sindaco ingenerosamente accusa, pensando, in perfetta mala fede, di criticare il sottoscritto, che a partire dall’aprile 2005 e negli anni successivi ha ricoperto solo ruoli politici, onorati esprimendo sempre solidarietà agli amministratori dell’epoca. Peraltro, anche a questi signori il Manna deve il successo elettorale, oltre che ai poteri forti che lo hanno sostenuto ed a cui poco interessa il benessere della città. Certamente, la mia amministrazione ha contratto con la Cassa Depositi e Prestiti mutui per 40 milioni per realizzare parte delle opere pubbliche e dei punti di riferimento civili, religiosi, sociali e commerciali di cui è ricca la città consolidata, lasciata in eredità a Manna, di cui spesso egli si vanta, ma che ancora ingenerosamente omette sempre di dar merito a quanti Rende in realtà l’hanno costruita. Si tratta di ‘debito buono’ per investimenti come direbbe Draghi, mutui quindicinali che dovrebbero essere già estinti, ma che invece sono ancora vivi, per circa 40 milioni di €, perché la coppia Manna-Infantino li ha ripetutamente rinegoziati per lucrare qualche milione di euro di disponibilità di spesa corrente, per sostenere staff vari e clientele”. Princope aggiunge: £Il delirio manniano è, secondo lui, una risposta ad una mia nota sul bilancio. In detta nota sono indicati fatti oggettivi e non vi sono offese per nessuno. E, dunque, sono offese o fatti: che Manna, come presidente Aic, ha fatto perdere alla Calabria ben 104 milioni di € per rinnovare le fatiscenti reti idriche, costringendo il presidente Occhiuto a commissariarlo? Che Manna, come presidente Ato Cosenza, non riesce a spendere 50 milioni di euro disponibili per costruire l’eco-distretto, provocando alle collettività danni per i maggiori costi da sopportare per conferire i rifiuti in altre regioni o all’estero, per come anche riconosciuto dal dirigente regionale-commissario Gualtieri? Che beni pubblici del calibro del complesso dei campi da tennis, ovvero dell’area mercatale, sono dati in concessione a privati, anche per lunghi periodi, con canoni irrisori per le casse comunali a fronte di ingenti ricavi imprenditoriali? Che i 400.000 euro tagliati alla Rende Servizi potevano essere recuperati altrove, in particolare riducendo le spese per la sua segreteria (peraltro pagata per anni distraendo fondi del Sasus da noi lasciati in eredità) e per i suoi consulenti e noiosi comunicatori? Su tutte queste oggettive vicende Manna non è stato in grado di proferir parola per spiegare e giustificare. E non ha neanche apprezzato che nella nota, che tanto lo ha turbato, ho omesso di ricordare un’altra perla della sua gestione: la perdita di ben 160 milioni di € per la mancata realizzazione della Metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical. Non sa cosa dire, non ha un consuntivo di opere da far valere, a parte il ponte ecomostro sul Surdo, e straparla del ‘passato’ che ha costruito Rende. Sappia Manna che il passato è ‘storia’ e che non è consentito a nessuno di sbeffeggiare la storia soprattutto da parte di chi ‘una storia non ce l’ha’. Peraltro, ‘la storia è sempre contemporanea’, a detta di Benedetto Croce”.

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