Ultimo aggiornamento alle 20:35
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

il piano

Lamezia e l’ex discarica Bagni: dalla bonifica al ripristino del torrente – IL PROGETTO

Numerosi gli interventi previsti, dalla messa in sicurezza alla copertura del sito sul quale potrà scorrere in sicurezza il corso d’acqua

Pubblicato il: 18/08/2022 – 8:22
di Giorgio Curcio
Lamezia e l’ex discarica Bagni: dalla bonifica al ripristino del torrente – IL PROGETTO

LAMEZIA TERME Uno stanziamento di fondi che ammonta a poco più di 9.665.948,33 euro per un progetto e un intervento di bonifica e risanamento ambientale dell’ex-discarica in località Bagni, a Lamezia Terme. Si tratta di un progetto esecutivo che fa seguito a quello definitivo redatto dall’ATI “TEI-CHELAB” nell’agosto 2013 ed approvato con prescrizioni dal Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria con Decreto Dirigenziale, il n. 3110 del 10 aprile 2018. Nel progetto, inoltre, sono state incluse le attività relative alla sistemazione del torrente Bagni secondo le prescrizioni specifiche dell’Autorità di Bacino della Regione Calabria. La progettazione di tale intervento ha richiesto uno studio specifico del tratto d’alveo di interesse ed una progettazione esecutiva “ex novo”.

Messa in sicurezza e sistemazione idraulica

Quello messo a punto dall’RTP è un progetto che prevede la realizzazione di due interventi principali: la messa in sicurezza permanente (MISP) dell’ex discarica comunale di Lamezia Terme e la verifica e sistemazione idraulica del torrente Bagni. Nei piani si procederà innanzitutto con lo sfalcio delle aree, poi con la rimozione dei materiali fuori terra e i rifiuti presenti e interferenti con la copertura definitiva. In seguito, così come riportato nel progetto definitivo, si procederà all’eliminazione, lungo uno dei muri arginali lato torrente Bagni, di due varchi circolari di sfogo delle portate di piena, poi alla demolizione parziale di alcuni gabbioni ubicati dietro l’argine lato strada della SP100 e della recinzione esistente. L’attività più rilevante, però, è quella costituita dalla regolarizzazione della superfice della ex discarica per realizzare poi il piano di posa dei teli per il cosiddetto “capping”. Si tratta di una copertura definitiva della ex discarica che avrà, principalmente, lo scopo di isolare il corpo dei rifiuti dall’ambiente esterno e dagli agenti atmosferici soprattutto per evitare che le acque piovane, drenando attraverso i rifiuti, possano compromettere lo stato qualitativo dell’ambiente circostante la discarica ed in particolare delle acque di falda. Dopo le operazioni di sfalcio, si procederà alla generale pulizia dell’area eliminando i rifiuti presenti sopra il piano campagna della ex discarica come i teli di plastica e materiali ferrosi che, dopo la caratterizzazione, saranno avviati a smaltimento presso impianti autorizzati.

La copertura

Alla fase di preparazione del piano di posa dei teli seguirà la posa in opera dei vari elementi del pacchetto di copertura che procederà attraverso quattro step: la posa di geocomposito drenante per eventuale biogas residuo; geocomposito bentonitico (GCL) laminato con LDPE; geocomposito drenante acque e uno strato di circa 1 metro di terreno vegetale di copertura. Il primo avrà lo scopo di intercettare e raccogliere l’eventuale biogas ancora presente nel corpo rifiuti che dovesse raggiungere la parte superficiale; il secondo avrà lo scopo di impedire il contatto diretto tra le acque piovane e il corpo rifiuti; il terzo drenante avrà lo scopo di intercettare ed allontanare verso il sistema di regimazione perimetrale le acque piovane mentre lo strato finale di 1 metro di terreno servirà a proteggere il pacchetto di geosintetici dagli eventi atmosferici eliminandone l’insolazione, limitandone le escursioni termiche e l’erosione e limitando l’afflusso elle acque meteoriche che si infiltreranno attraverso di esso fino a raggiungere il geocomposito drenante delle acque. Ma, soprattutto, favorirà il recupero a verde dell’area di intervento.

La bonifica

Un aspetto fondamentale per la messa in sicurezza dell’ex discarica Bagni sarà l’intervento di bonifica. Già perché le indagini avevano messo in evidenza la presenza di idrocarburi C>12 in concentrazioni superiori rispetto alle soglie definite dal D.Lgs. 152/06. Il progetto definitivo prevede, dunque, la bonifica da effettuare attraverso l’asportazione e lo smaltimento dei terreni superficiali e il successivo ripristino delle quote originarie del piano campagna. Nella sezione interessata sarà così effettuato uno scavo per una profondità di 1,5 metri: il primo metro di terreno (corrispondente alla profondità caratterizzata da contaminazione) ed ulteriori cinquanta cm a vantaggio di sicurezza. Vista la presenza del piezometro da preservare e le esigue dimensioni dello scavo, sarà eseguito con mezzi di piccole/medie dimensioni e, alla necessità, manualmente. Poi si procederà alla verifica del fondo e delle pareti dello scavo attraverso campionamento ed analisi chimica dei terreni.

Il ripristino del torrente Bagni

Nel progetto definitivo sono previsti, inoltre, gli interventi di manutenzione nell’alveo del Torrente Bagni lungo quasi 2 km (1.800 metri), per ripristinare l’officiosità idraulica del torrente, dal decespugliamento alla risagomatura delle sezioni, riportando le stesse nello status quo ante.  Dalla modellazione idraulica condotta in fase di progettazione esecutiva è risultato che il ripristino della “continuità plano-altimetrica degli argini esistenti”, come richiesto nel citato parere dell’Autorità, non è sufficiente da solo a garantire l’assenza di esondazione, in quanto, dal rilievo esecutivo effettuato è risultato che l’alveo del torrente non presenta sezioni regolari, con una valutazione di pericolosità “alta” (P3).

Per queste ragioni, il criterio principale adottato per la sistemazione è stato quello di risagomare le sezioni dell’alveo considerando una suddivisione del torrente in diversi tratti. Nel primo tratto, comprendente il ponte della strada provinciale e che si estende dalla vasca di calma sino ai due muri posti a contenimento degli argini in terra, sarà eseguita una semplice pulizia dell’alveo con rimozione della vegetazione presente. Nel secondo tratto, invece, è previsto il decespugliamento e la pulizia delle sezioni di magra; la risagomatura dell’alveo; la demolizione della briglia e la realizzazione di una nuova in gabbioni; la realizzazione di due argini in terra lungo la sponda sinistra e destra. Nel tratto tre, quattro, cinque, sei e sette è previsto il decespugliamento e la pulizia delle sezioni di magra, oltre alla risagomatura dell’alveo. Nel tratto otto, invece, è prevista anche la chiusura dei fori di drenaggio del muro di sfioro laterale in cemento armato, i quali nello stato di fatto causano allagamenti all’esterno dell’alveo del torrente Bagni mentre nel tratto 9 è prevista anche la realizzazione, in sinistra idraulica, di un argine in terra con un’altezza massima pari a tre metri. Infine, nei tratti 10 e 11, è prevista la risagomatura dell’alveo, il decespugliamento e pulizia delle sezioni di magra e delle fasce golenali.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x