In calo terapie intensive (-15,1%) e ricoveri ordinari (-15,5%), stabili i decessi (+1,7%). E’ quanto rileva la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio sul Covid in Italia nella settimana 17-23 agosto: -1.166 ricoveri in area medica e -45 in terapia intensiva rispetto alla settimana precedente, mentre i decessi sono 759 (di cui 80 riferiti a periodi precedenti) rispetto ai 746 registrati nel report di 7 giorni fa, con una media di 108 al giorno rispetto ai 107 della settimana precedente. Nella settimana 17-23 agosto i nuovi casi sfiorano quota 178mila, riferisce Gimbe, con una media mobile a 7 giorni di oltre 25 mila casi al giorno. In tutte le Regioni, ad eccezione di Emilia-Romagna (-9,1%) e Umbria (-0,4%), si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +8,1% della Liguria al +56,4% della Calabria). Rispetto alla settimana precedente, in 95 province si rileva un incremento dei nuovi casi (dal +1,8% di Catania e Trapani al +79,4% di Catanzaro), nelle restanti 12 province si rileva una diminuzione (dal -0,1% di Savona al -25% di Forlì-Cesena). L’incidenza supera i 500 casi per 100mila abitanti in 6 Province: Crotone (784), Catanzaro (728), Vibo Valentia (652), Pescara (617), Belluno (528) e Teramo (522). “Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica (-15,5%) che in terapia intensiva (-15,1%)”. Dal 26 luglio al 23 agosto i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 254 in area critica e da 11.124 a 6.378 in area medica. Al 23 agosto il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,9% in area medica (dal 4,9% del Piemonte al 24,3% dell’Umbria) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Provincia Autonoma di Bolzano e della Valle D’Aosta al 5,6% della Calabria). “Rimangono stabili gli ingressi in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi/die rispetto ai 25 della settimana precedente”. Quanto ai decessi, “il numero nel nostro Paese – commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – rimane molto elevato, alimentando il dibattito sui criteri per definire le morti Covid e addirittura la richiesta di una commissione medica di inchiesta sulla mortalita’ Covid in Italia”.
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