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La riflessione

«Internet ci rende meno liberi?»

In un recente, bellissimo editoriale scientifico, la professoressa Donatella Marazziti ha analizzato gli effetti dell’uso dei social sul pensiero critico.Senza citare tutto l’articolo, c’è da sott…

Pubblicato il: 17/09/2022 – 10:41
di Mario Campanella*
«Internet ci rende meno liberi?»

In un recente, bellissimo editoriale scientifico, la professoressa Donatella Marazziti ha analizzato gli effetti dell’uso dei social sul pensiero critico.
Senza citare tutto l’articolo, c’è da sottolineare come la Marazziti metta in evidenza l’influenza di internet sulla confezione di un pensiero unico dominante.
Un aspetto spesso trascurato nelle analisi sul rapporto tra società reale e globalizzazione informatica.
In sostanza, l’articolo scientifico pone in evidenza il rischio involutivo della comunità informatica, che prepara, più o meno consapevolmente, a una sorta di dittatura della narrazione che non comprende elementi fondamentali sul piano dialogico, quali il dissenso, l’opposizione, la contestazione.
È ben noto che questi aspetti rappresentano il focus della democrazia, la sua reale agibilità e consistenza.
La Marazziti ha il merito di evidenziare un aspetto troppo sottaciuto, quasi un’eredità della profezia orwelliana, che per la sua trasversalità bypassa il concetto stesso di sovranità, chiave essenziale nel passato per la demarcazione tra società liberali e stati autoritari.
Non ci rendiamo conto della nostra debolezza dinanzi alla affermazione di un modello che può avere facce diverse.
Il pensiero critico, figlio dell’illuminismo, nasce come confronto e sintesi e afferma la democrazia come convivenza tra idee diverse
Cesare Musatti amava ricordare come egli fosse sempre dalla parte delle minoranze, sentendosi affrancato dal potere della maggioranza ideale. I social hanno conquistato fette di consenso che raggiungono ogni età o ceto, nella loro diversificazione
Ovviamente la loro impostazione produce nei millenials una sorta di adesione quasi incondizionata.
E questo rappresenta un vulnus per il principio stesso di progresso, antitetico a ogni dogma.
Nello studio liberal di Donatella Marazziti si afferma il contropensiero della libertà, territorio difficile oggi da limitare.
Un’analisi che ci consegna la riflessione su quanto possa essere delicata l’aggregazione tra idee diverse, non solo e non tanto in termini retorici ma concreti.
E ci impegna a una difesa naturale della critica, messa a serio rischio dalla continua affermazione di verità presunte, percepite come realtà assoluta dalla supremazia di internet.
*giornalista

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