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Blitz antimafia nel Crotonese. Droga, rifiuti, estorsioni: 31 arresti – NOMI

In 27 finiscono in carcere e 4 ai domiciliari. Le attività del clan Ferrazzo di Mesoraca nel mirino della Dda. L’ex sindaco tra gli indagati

Pubblicato il: 03/10/2022 – 6:38
Blitz antimafia nel Crotonese. Droga, rifiuti, estorsioni: 31 arresti – NOMI

CROTONE Dalle prime ore della mattinata i Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, unitamente a quelli del Ros e del Nipaaf di Cosenza, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 31 (trentuno) soggetti (per 27 dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per i restanti 4 gli arresti domiciliari), a vario titolo indagati per i delitti di associazione per delinquere di matrice mafiosa, concorso esterno nella stessa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, gestione illecite dei medesimi, associazione per delinquere finalizzata al traffico, alla produzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed altri reati, con l’aggravante di essere un’associazione armata. Tra gli indagati (a piede libero) c’è anche l’ex sindaco di Mesoraca Armando Foresta.

Le accuse alle persone indagate

Sono 31 le persone alle quali è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per 27 persone è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per i restanti 4 gli arresti domiciliari. Sono vario titolo indagati per i delitti di associazione per delinquere di matrice mafiosa, concorso esterno nella stessa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, truffa ai danni del Gestore del Servizio Energetico nazionale (Gse), truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione di queste ultime, omessi controlli e vigilanza sulle attività d’impresa, turbata libertà degli incanti, concessione di sub appalti senza autorizzazione, frode in pubbliche forniture, falso in atto amministrativo, illecita concorrenza in attività commerciale, intestazione fittizia dei beni, furto aggravato, associazione per delinquere finalizzata al traffico, alla produzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di essere un’associazione armata. 
L’ordinanza compendia le risultanze investigative raccolte da reparti dell’Arma, in un arco temporale compreso tra gli anni 2014 e i giorni nostri, in distinte ma convergenti manovre di contrasto, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, nei confronti della “Locale” di ‘ndrangheta di Mesoraca.

I reati “classici”: estorsioni, turbativa d’asta e narcotraffico

In particolare, il filone d’indagine sviluppato dal Nucleo Investigativo di Crotone, con l’apporto fornito dall’Aliquota operativa della Compagnia di Petilia Policastro (KR), attraverso l’esecuzione  di indagini tradizionali (intercettazioni di conversazioni telefoniche tra presenti, servizi dinamici di Ocp, videosorveglianza remotizzata di luoghi, accertamenti documentali) corroborate dal contributo dichiarativo di collaboratori di Giustizia, ha consentito di configurare la gravità indiziaria in ordine: all’operatività della cosca, agli elementi strutturali e i collegamenti con le omologhe organizzazioni criminali della provincia di Crotone, nonché di talune delle province di Reggio Calabria e Cosenza; a una pluralità di reati fine del sodalizio. Tra i vari reati, quelli estorsivi in pregiudizio d’imprenditori e commercianti, di illecita concorrenza nell’attività commerciale e di turbativa di incanti pubblici; all’operatività del gruppo in materia di narcotraffico, posta in essere attraverso il controllo delle piazze di spaccio di droga attivate nei comuni di Mesoraca e Petilia Policastro. In tale ambito, numerosi sono stati i sequestri probatori eseguiti nel corso delle indagini.

I nomi

In carcere
Mario Donato Ferrazzo
Francesco Ferrazzo
Ernesto Ferrazzo
Kevin Ferrazzo
Francesco Trocino
Antonio Spadafora
Pasquale Spadafora
Carmine Serravalle (1963)
Carmine Serravalle (1969)
Domenico Serravalle (1965)
Domenico Serravalle (1973)
Salvatore Serravalle
Pietro Fontana
Giovanni Foresta
Domenico Grano
Giuseppe Grano
Salvatore Serrao
Rosario Piperno
Santo Fuoco
Luigi Mannarino
Francesco Manfreda
Antonio Manfreda
Vincenzo Mantia
Fortunato Matarise
Pierluca Pollizzi
Nicola Miletta
Francesco Serrao

Ai domiciliari
Pasquale Sacchietta
Luigi Sacchietta
Andrea Sacchietta
Domenico Nicolazzi

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