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il verdetto

Presunta bancarotta fraudolenta da 4 milioni a Lamezia, tutti assolti

Prosciolto il presidente del consiglio di amministrazione della Mlr spa assieme ai consiglieri e ai componenti del collegio sindacale

Pubblicato il: 04/10/2022 – 12:09
Presunta bancarotta fraudolenta da 4 milioni a Lamezia, tutti assolti

LAMEZIA TERME Sentenza di proscioglimento nei confronti dell’imprenditore Antonio Cavalieri, presidente del consiglio di amministrazione della Mlr spa in liquidazione appartenente al Gruppo E.F. con sede in Milano, che aveva optato per udienza preliminare difeso dall’avvocato Massimiliano Carnovale. Con provvedimento del 13 settembre 2022, il giudice Francesco De Nino ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dell’imprenditore mentre vi è stata assoluzione per due consiglieri nelle loro qualità di componenti del consiglio di amministrazione della Mlr spa in liquidazione insieme ai componenti del collegio sindacale, i quali avevano optato per il rito abbreviato.
A tutti erano ascritte diverse ipotesi di reato tra le quali la bancarotta fraudolenta della Mlr spa in liquidazione, dichiarata fallita dal Tribunale di Lamezia Terme il 23 maggio 2017, per avere distratto insieme agli altri componenti del cda, secondo l’accusa, la somma complessiva di euro 4.062.008,4 attraverso una serie di presunte operazioni fraudolente.
Il processo aveva interessato un intero gruppo societario, e secondo la tesi dell’accusa gli stessi imputati avrebbero sottratto la somma complessiva di circa quattro milioni di euro facendo partecipare la fallita alla liquidazione Iva di gruppo per le annualità 2013, 2014 e 2015 e facendo partecipare la fallita al consolidato fiscale per le annualità 2012, 2013 e 2014 ed inoltre con delibera del cda con il parere favorevole del collegio sindacale che – sempre secondo l’accusa – ometteva la necessaria vigilanza sul corretto operato dell’organo gestorio, disponevano un finanziamento di un milione e mezzo di euro, poi elevato a due milioni di euro, da parte della fallita in favore della società controllante.
La difesa dell’imprenditore coinvolto ha dimostrato dalla operazione suddetta la sussistenza del vantaggio compensativo ritratto dalla società fallita in ragione della ridetta cessione e nel contempo è stato esplicitato come il finanziamento alla capogruppo si inquadrasse nella corretta ipotesi di leveraged buy-out consistente nell’ipotesi di acquisto di una società effettuato ricorrendo in misura maggiore all’indebitamento. 
Il Gup ha pronunciato poi sentenza di non luogo a procedere per gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione e per i sindaci.

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