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l’intervista

Cosenza, Costanzo: «Il tumore alla prostata è sottovalutato. Diagnosi precoce è fondamentale»

Nel 2020, 36.074 nuovi casi a livello nazionale. L’urologo dell’Annunziata: «la chirurgia robotica aiuta, ma prevenire è necessario»

Pubblicato il: 13/10/2022 – 8:20
di Fabio Benincasa
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Cosenza, Costanzo: «Il tumore alla prostata è sottovalutato. Diagnosi precoce è fondamentale»

COSENZA La medicina preventiva è la prima terapia. Eppure i dati relativi alla prevenzione in Italia sono estremamente bassi. Il tumore alla prostata è il più frequente negli uomini, «rappresenta il 18,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: le stime relative all’anno 2020 parlano di 36.074 nuovi casi l’anno a livello nazionale». Per essere efficaci nell’azione di prevenzione sarebbero opportune visite specialistiche dall’urologo con cadenza annuale.

Perché prevenire

«La malattia trattata in tempo ci consente di dare maggiori chance di sopravvivenza e la diagnosi precoce, in termini di pratica clinica, consente di gestire al meglio una patologia con strumenti diagnostici presenti nei nostri ambulatori». Lo dice al Corriere della Calabria, il dottore Giuseppe Costanzo, urologo presso l’Ospedale Annunziata di Cosenza. «Possiamo garantire ai nostri pazienti una diagnosi tempestiva partendo dal semplice dosaggio del Psa che è l’esame cardine ai fini della diagnosi della prostata per proseguire con una eventuale risonanza magnetica multiparametrica ormai diventata il gold standard per lo studio della della prostata fino ad una diagnosi istologica di biopsia prostatica di fusione», continua il dottore.

Chirurgia robotica

Le nuove tecnologie aiutano i medici ad operare i pazienti utilizzando strumenti e tecniche all’avanguardia. «Oggi abbiamo la possibilità di offrire una chirurgia robotica che ci garantisce una mini invasività sul lato chirurgico e tempi di recupero migliori», sostiene Costanzo. La migliore gestione della patologia aumenta le possibilità di sopravvivenza dei pazienti e «soprattutto anche la qualità di vita». Ma perché solo in pochi scelgono di sottoporsi a visita? «Occorre sensibilizzare maggiormente gli utenti, possono farlo in primis i medici di medicina generale ma anche le iniziative nelle scuole diventano importanti», precisa Costanzo. Che aggiunge: «Ovunque si facciano, le campagne di sensibilizzazione sono sempre importanti, l’obiettivo è raggiungere la maggior parte della popolazione maschile, anche in età giovanile».

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