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La vertenza

Niente indennità Covid ai medici del 118, Iemboli: «Decisione che gronda sangue»

Il segretario regionale dello Smi scrive a Occhiuto: «Scelta penalizzante e discriminante contro chi ha combattuto a mani nude»

Pubblicato il: 02/11/2022 – 13:22
Niente indennità Covid ai medici del 118, Iemboli: «Decisione che gronda sangue»

CORIGLIANO ROSSANO «Penalizzante e discriminante». Così Sinibaldo Iemboli, segretario regionale del Sindacato medici italiani definisce la decisione di non erogare le indennità Covid-19 ai medici del servizio Suem 118 calabrese.
Attraverso una lettera inviata al commissario alla sanità e presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al subcommissario Ernesto Esposito, al Dipartimento Tutela della salute ed al dirigente generale Iole Fantozzi, Iemboli parla di una «ferita che gronda sangue».
Il medico del 118 in servizio nella Sibaritide, dopo aver ricordato che «l’accordo per il riconoscimento degli incrementi economici per l’attività straordinaria svolta dai lavoratori del comparto del Servizio sanitario regionale in occasione dell’emergenza da Covid-19, sottoscritto in data 19 luglio 2022 dalle organizzazioni sindacali di categoria, dal delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid 19 e dal capo di gabinetto della presidente della Regione, stabilisce che le premialità “sono destinate a tutto il personale delle aziende sanitarie e ospedaliere del Servizio sanitario regionale, sia con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato, con rapporto di lavoro convenzionato o con altri rapporti di lavoro flessibile”», si chiede perché quelle indennità siano state erogate «solo “al personale della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie dipendenti del Sistema sanitario nazionale e del personale del comparto sanità dipendente del Sistema sanitario nazionale”».

Sinibaldo Iemboli, segretario regionale Sindacato Medici Italiani

«Una ferita che gronda il sangue di chi ha combattuto a mani nude»

Per Sinibaldo Iemboli la decisione di non erogare le indennità Covid nei confronti dei medici convenzionati «è una ferita che gronda sangue, il sangue di chi nel periodo più buio dell’emergenza Covid, senza neanche presidi di tutela, cercava di combattere a mani nude contro la pandemia, in primis i medici dell’emergenza sanitaria territoriale che operano su mezzi di soccorso avanzato».
«Vogliamo ricordare a tutti – scrive il segretario regionale dello Smi – che l’unico morto in provincia di Cosenza nel periodo pre-vaccinale si chiamava Giuseppe De Vita, medico convenzionato del Suam 118; che la maggior parte dei medici dell’emergenza sanitaria territoriale sono stati contagiato dal virus Sars-Cov-2 e che molti di essi sono finiti in rianimazione, rischiando la vita per onorare il giuramento di Ippocrate».
Nella missiva si rammenta anche che «nell’ambito dello stesso servizio sanitario, ci sono infermieri e autisti che otterranno l’indennità Covid mentre ai medici convenzionati la misura non sarà erogata».
Per questi motivi il sindacalista intende «portare all’attenzione dell’opinione pubblica le ragioni di una vertenza sacrosanta contro una decisione penalizzante e discriminante all’interno della categoria medica», annunciando, infine, l’attivazione di «tutte le azioni necessarie, fino allo sciopero generale, in caso di mandata soluzione di questa vicenda». (lu.la.)

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