CATANZARO Un omaggio a Maria Callas – la cantante lirica più nota al mondo – in occasione delle celebrazioni previste per i cento anni della sua nascita. Protagonista del galà ospitato nell’ambito della rassegna Festival D’Autunno – diretto da Antonietta Santacroce – sarà il repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento che la diva contribuì a far riscoprire, accanto a prime esecuzioni assolute di arie dei calabresi Cilea, Giacomantonio, Serrao. In scena, venerdì 25 novembre alle 21 al teatro Politeama di Catanzaro: Amarilli Nizza, soprano di fama internazionale e il tenore Fabio Armiliato, uno dei più importanti tenori della scena lirica internazionale, protagonista al Metropolitan Opera House di New York, al Teatro alla Scala di Milano, all’Opéra di Parigi, all’Opera di San Francisco, al Teatro Real di Madrid e al Wiener Staatsoper, per citarne alcuni. Entrambi saranno accompagnati dall’Orchestra filarmonica calabrese, diretta da Filippo Arlia, già direttore di orchestra in trenta Paesi nel mondo.
Fabio Armiliato è tra i tenori più apprezzati nella scena lirica internazionale, acclamato dal pubblico grazie alla sua vocalità, all’impressionante registro acuto e alla sua innata musicalità, senza dimenticare le capacità drammatiche e il grande carisma che infonde ai suoi personaggi. Ha interpretato i ruoli primari nei teatri più prestigiosi del mondo: il Metropolitan Opera House di New York, il Teatro alla Scala di Milano, L’Opéra de Paris, l’Opera di San Francisco, il Teatro Real di Madrid e la Wiener Staatsoper, solo per citarne alcuni. «Siamo rimasti su un repertorio popolare in modo da poter dare l’opportunità al pubblico di ascoltare brani conosciuti e ripercorrendo tutto il repertorio di Maria Callas con un momento dedicato ad un omaggio a Francesco Cilea, compositore calabrese», racconta il tenore al Corriere della Calabria. Una grande passione quella per il teatro che Armiliato coltiva sin da bambino. «Io sono un appassionato da quando praticamente respiro, la mia famiglia mi ha fatto amare questo genere musicale, l’opera lirica, ed ho avuto la fortuna di poter studiare e cantare in tutti i teatri del mondo». Il ruolo più affascinante? «Senza dubbio quello di André Chénier», risponde Armiliato. Che aggiunge: «Mio padre mi ha fatto ascoltare questo disco e mi sono innamorato, e quando ho debuttato la critica mi ha definito André Chénier dei nostri giorni, mi ha fatto molto piacere». «E poi c’è Mario Cavaradossi in Tosca, è quello che ho cantato di più in assoluto, incarna un’artista, un pittore». Una carriera costruita nei teatri più importanti del Mondo. «Uniche le emozioni provate al teatro Colòn di Buenos Aires, ho avuto delle bellissime esperienze e si prova sempre tanta emozione nell’esibirsi dinanzi a 4000 spettatori. Poi non posso non menzionare il Metropolitan di New York e il Teatro dell’Opera di Vienna dove mi sono esibito di recente». In Italia, Armiliato non ha dubbi: «amo tantissimo il teatro alla Scala di Milano e L’Arena di Verona, sono di origini veronesi e l’ho vista da quando ero ragazzino. Esibirmi lì mi rende particolarmente orgoglioso». La chiosa è dedicata all’evento calabrese inserito nel cartellone del Festival D’Autunno. «Aspettiamo tutti gli spettatori al Politeama per questo meraviglioso spettacolo». (f.b.)
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