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la delibera

Navigazione a vista, anche la Corte dei Conti bacchetta il Comune di Corigliano Rossano

I magistrati contabili evidenziano tutta una serie di criticità e debolezze nei controlli interni ed “invitano” l’ente a superare i problemi

Pubblicato il: 28/11/2022 – 18:10
di Luca Latella
Navigazione a vista, anche la Corte dei Conti bacchetta il Comune di Corigliano Rossano

CORIGLIANO ROSSANO Prosegue la lunga sequela di reprimende e censure che piovono sul comune di Corigliano Rossano. Dopo la(le) diffida(e) del Ministero dell’Interno per la mancata l’approvazione dello Statuto comunale, ancora in alto mare, dopo l’“invito” della Regione Calabria a portare a compimento e quindi ad approvare il Piano strutturale associato, tocca alla Corte dei Conti “ammonire” il governo cittadino per il sistema di controlli sulla gestione economico-finanziaria dell’ente.
La sezione regionale di Controllo per la Calabria della Corte dei Conti, ha deliberato (n° 80/2022) un espresso invito al comune jonico, dopo un’interlocuzione avvenuta tra l’ente locale ed i magistrati contabili, «a intraprendere le iniziative necessarie ai fini del superamento delle criticità e debolezze di sistema riscontrate ed evidenziate» rispetto ai controlli interni, a cui sono sottoposti i comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti.
I rilievi mossi sembrano pesanti anche perché la “materia” è complessa. Il comune ha trasmesso i referti annuali sul funzionamento dei controlli interni per l’esercizio 2020. La Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti, poi inviati e contenenti riferimenti all’eccezionalità dell’esercizio finanziario 2020 legati al Covid 19 ed alla fusione.
L’Amministrazione ha poi evidenziato di non essere dotata di un Regolamento unico sul sistema integrato dei controlli e di utilizzare quello dell’ex comune di Corigliano. E così la Corte dei Conti ha rilevato che «la mancanza di indicatori di risultato, in particolare di output, efficacia, efficienza ed economicità, non permette di verificare i risultati della gestione, in termini di comparazione tra le risorse impiegate (input) ed i risultati ottenuti (output)».
Elementi, questi, che fanno il paio con il regolamento sulla contabilità, peraltro approvato dal commissario prefettizio che ha traghettato il primo anno di fusione, e che sono strettamente connessi alla mancata adozione dello Statuto comunale. A distanza di 42 mesi.
In relazione al controllo della regolarità amministrativa e contabile, il comune di Corigliano Rossano ha specificato ai magistrati contabili che gli accertamenti sono stati effettuati attraverso una casuale selezioni di atti di liquidazione e determine adottati dai vari settori comunali.  
La Corte dei Conti ha, quindi, chiesto di motivare la mancata incidenza degli esiti del controllo di gestione e su quello successivo di regolarità. Sulla base di queste osservazioni legate anche al controllo degli equilibri finanziari, la delibera dei giudici contabili ha posto la sua attenzione anche sulla verifica della qualità dei servizi e sulla spesa denominata “appendice Covid”, ovvero sui controlli che si sono resi necessari per fronteggiare le sfide dell’emergenza pandemica.
In appendice al provvedimento, partendo dalle motivazioni rilevate nel sistema dei controlli interni, la Corte dei Conti ha invitato il comune a «potenziare il controllo successivo di regolarità amministrativa, individuando criteri per la selezione degli atti da sottoporre al controllo successivo; efficientare il controllo di gestione utilizzando i dati della contabilità economico-patrimoniale al fine di verificare i risultati conseguiti, in termini di efficienza, efficacia ed economicità della gestione, per consentire l’adozione di misure adeguate al fine di coprire i costi dei servizi a domanda individuale, per i quali l’indice di copertura del costo del servizio è insufficiente; adottare misure idonee all’attuazione del controllo strategico, provvedendo anche all’integrazione del medesimo con il controllo di gestione; monitorare l’andamento delle società partecipate al fine di valutare la convenienza nel mantenimento della partecipazione; ottimizzare il sistema di verifica sulla qualità dei servizi resi, sia nella fase di determinazione degli standard qualitativi, che nella pubblicazione delle risultanze inerenti la misurazione della customer satisfaction; garantire sistemi adeguati di controllo e monitoraggio delle risorse finanziarie ricevute per fare fronte all’emergenza Covid 19 e soggette a vincolo di destinazione».
Un sistema dei controlli strutturato di cui il comune di Corigliano Rossano non si è dotato, offre una «prospettiva unitaria degli adempimenti di carattere organizzativo e funzionale – sostengo i giudici cintabili – che facilitano l’individuazione delle criticità e delle lacune del sistema ed evidenziano il livello di errore, difformità e di mancato raggiungimento degli obiettivi, in modo da agevolare l’adozione di soluzioni correttive adeguate e valutare i risultati conseguiti».
Il dato che emerge, quindi, è che a distanza di tre anni e mezzo il Comune di Corigliano Rossano non sia stato ancora in grado di dotarsi di un adeguato sistemi di controllo, di regolamenti efficienti e soprattutto di un trasparente sistema per monitorare il gradimento dei servizi erogati al cittadino. Tutto questo potrebbe paragonarsi ad una navigazione a vista che, per come evidenziato dalla Corte dei Conti, necessita di immediate ed urgenti correzioni.
Dalla presa in esame dell’esercizio 2020 sono passati due anni. Sarà cambiato qualcosa? (l.latella@corrierecal.it)

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