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Il boss con il pallino della politica. «Mi faccio una lista civica e mi metto come capo clan»

I propositi di Cosimo Maiolo a Pioltello. La «campagna elettorale» per un aspirante sindaco (che avrebbe «accettato l’aiuto») e il sostegno a un altro candidato a Rivolta d’Adda. «Mi è venuto a tro…

Pubblicato il: 12/12/2022 – 16:00
Il boss con il pallino della politica. «Mi faccio una lista civica e mi metto come capo clan»

MILANO «Mi faccio la lista civica per me (…) mi metto capo della ‘ndrangheta». Così, intercettato, parlava nel settembre 2021 Cosimo Maiolo, già condannato a oltre 11 anni dopo lo storico blitz “Infinito-Crimine” contro la mafia calabrese del 2010 e in sorveglianza speciale dopo la pena scontata. Lo stesso presunto boss, stando alle indagini della Squadra mobile e del pm della Dda milanese Paolo Storari, avrebbe fatto «campagna elettorale» per il candidato sindaco del centrodestra di Pioltello Claudio Fina. Come risulta dall’ordinanza che ha portato a 9 arresti, il 23 settembre 2021, nel corso di un pranzo a Segrate (Milano), Maiolo e Fina avrebbero stretto «accordi per le elezioni». Fina che, scrive il gip, «seppur consapevole della caratura della persona che aveva davanti, ha accettato l’aiuto in campagna elettorale» definendo col presunto boss, ma anche col suo «uomo di fiducia» Luca Del Monaco, «quali votanti accaparrarsi, sfruttando anche il bacino dei voti derivanti dagli stranieri».
Intercettato nel corso del pranzo Maiolo col candidato, conteggiando le comunità «su cui potevano contare», diceva: «Romeni, egiziani, Ecuador, pakistani (…) albanesi». E Del Monaco: «Egitto sono tutti». Fina: «Sono quelli più numerosi qua (…) albanesi li conosco anche io qualcuno». In un’altra intercettazione Del Monaco, parlando con Marcello Menni aspirante assessore all’urbanistica, gli diceva: «Se Fina lo candidano a sindaco, tu che quota avrai dopo? Almeno vice-sindaco?». E Menni: «Noi abbiamo già chiesto un assessorato».

Il boss si vantò di aver sostenuto la candidatura del sindaco di Rivolta d’Adda

La politica era un pallino per il boss Maiolo. Che, nelle intercettazioni tira in ballo anche le elezioni di Rivolta d’Adda, comune in provincia di Cremona, e ha dichiarato di aver sostenuto anche la candidatura di Giovanni Sgroi (non indagato), che ha effettivamente vinto le elezioni per il centrodestra. Come si legge nell’ordinanza del gip Fabrizio Filice, Maiolo si sarebbe «vantato di aver conosciuto Sgroi attraverso» un amico «aggiungendo altresì che» il candidato sindaco nel comune del Cremonese si sarebbe «recato più volte a casa sua per chiedere sostegno alla sua campagna elettorale. In tono scherzoso ha aggiunto di aver chiesto a Sgroi cosa avrebbe fatto in caso di vittoria alle elezioni» e questi gli avrebbe «ironicamente» risposto che gli «avrebbe affidato (…) l’incarico di recupero crediti per conto del comune, dimostrando quindi di conoscere perfettamente i trascorsi criminali» del presunto boss.
Maiolo, il 4 ottobre 2021, parlando al telefono con Luca Del Monaco, il suo presunto braccio destro, gli ha raccontato che «Sgroi, mi è venuto a trovare tre quattro volte…» e l’altro ha replicato «vuoi sapere il motivo perché?». E Maiolo ridendo «oh dico “ma se sali qua che fai?” e che faccio… “a te ti metto al recupero crediti”».

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