Oggi, 4 febbraio, si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day, promossa dall’Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). «La Giornata deve aumentare la consapevolezza e l’impegno delle istituzioni sanitarie su quanto serve ancora fare per combattere il cancro, per migliorare l’accesso alle cure e per rafforzare, da Nord a Sud, la prevenzione pubblica. In Italia e nel mondo – si legge in una nota di Federconsumatori Calabria APS – i malati oncologici sono in costante aumento (+ 3% annuo), sono circa 3,7 milioni. Solo un paziente su quattro supera definitivamente la malattia e per molti, grazie all’avanzamento della ricerca scientifica, si allungano i tempi di sopravvivenza. Se è alta l’incidenza del costo delle cure oncologiche per il servizio sanitario nazionale, ancora più alto è quello che grava sui pazienti in termini di sofferenze emotive, calvari di cura, di solitudini, di costi per visite specialistiche, esami radiologici e di medicina nucleare, per prestazioni mediche specialistiche e infermieristiche, per farmaci, per viaggi della speranza, per vitti e alloggi, per l’erosione di risparmi familiari, per l’accensione di prestiti per fronteggiare il costo delle cure private che in Italia ormai si attesta intorno ai 40 miliardi di euro. Molti studi evidenziano l’incidenza della malattia fra le categorie sociali meno ambienti e con più basso livello di studio e laddove i sistemi sanitari mostrano criticità nella garanzia dei LEA. Il Rapporto Aiom-Airtum 2022 indica che circa il 40% dei nuovi casi di tumore e il 50% delle morti per tumore sono potenzialmente prevenibili perché causate da fattori di rischio evitabili, prevenibili. Stime dello stesso OMS indicano tra il 30-50% la possibilità di prevenzione di tutti i casi di cancro. In Calabria, i malati oncologici hanno minore speranza di vita dal momento della diagnosi».
«La prevenzione ha una funzione vincente nella sconfitta del cancro ma non può essere gravata sui bilanci delle famiglie laddove la sanità non riesce ad assicurare servizi efficienti. Il diritto alla prevenzione – afferma Mimma Iannello, presidente Federconsumatori Calabria Aps – ed a cure tempestive e di qualità è divenuto però un privilegio per pochi che il folle disegno di autonomia differenziata rischia di aggravare per tutto il Mezzogiorno. La lotta contro il cancro si vince destinando maggiori risorse al Sistema sanitario, contrastando la logica dei tagli a servizi pubblici ed al personale, alla ricerca, alle campagne di prevenzione, al superamento di ogni disuguaglianza di reddito. Il cancro si vince laddove si interviene sui fattori scatenanti e sulla cura.
Ogni anno però migliaia di pazienti, molti della nostra regione, sono costretti alla migrazione sanitaria prima di arrivare a diagnosi certe ed a cure appropriate. Molti vi arrivano quando è già tardi o dopo gravi errori di diagnosi, deviazioni di cura tra pubblico e privato, peregrinazioni sanitarie dove aiutano più le amicizie che lo stato di “diritto”. I pazienti oncologici e le loro famiglie sono spesso sballottati in tortuosi calvari di sofferenze fisiche, psicologiche e materiali.
Oggi, – prosegue Iannello – contrastare il cancro significa adoperarsi per il superamento di ogni criticità sanitaria, per la promozione di screening costanti e diffusi, per l’abbattimento delle liste di attesa, per la presa in carico del paziente oncologico in tutto il percorso della malattia. Insomma, si tratta di colmare le disuguaglianze sociali e sanitarie e assicurare adeguate prospettive di guarigione, di alleviamento della sofferenza e di accompagno sociale e sanitario alla cronicità della malattia.
Il cancro dunque, è una patologia prevenibile e curabile non solo attraverso l’adozione di corretti stili di vita ma essenzialmente, dalla garanzia data al paziente di vivere condizioni sociali e sanitarie in grado di generare benessere, qualità della vita, condizioni sicure di lavoro e ambientali, consapevolezza, conoscenza, l’accesso a screening oncologici preventivi ed a cure e terapie riabilitative appropriate. E’ evidente che nei nuclei familiari a basso reddito, logorate da un carovita che ha abbassato anche la qualità dei consumi alimentari e innalzato le rinunce, a basso livello di istruzione ed in un contesto regionale di grave carenza di prevenzione pubblica e di lunghi tempi di attesa, sono molto più alti i fattori di rischio a patologie neoplastiche e a diagnosi in stadi avanzati della malattia che compromettono la guarigione. A ciò si aggiunge che la pandemia ha accentuato i disagi per i pazienti oncologici che in molte realtà, nonostante con diritto a servizi in regime di urgenza, sono costretti a posticipare controlli e terapie. Occorre – conclude Iannello – perciò ripristinare ogni diritto e migliorare l’accesso a controlli e alle cure. Contrastare il cancro significa, sul piano delle cure, dare maggiore centralità ai bisogni del paziente oncologico e adottare approcci multi-disciplinari e interventi coordinati a più livelli: dalla prevenzione al miglioramento del percorso di presa in carico del paziente oncologico, alle cure palliative, al sostegno psicologico, ai percorsi riabilitativi, alle cure domiciliari, al sostegno alle famiglie che non possono essere lasciate sole nella soluzione di problematiche sanitarie dolorose e complesse».
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