COSENZA Sindaci in trincea, costretti a fare i conti con i bilanci da far quadrare e l’aumento considerevole dei costi di gestione dell’Ente. Amministrare non è mai stato così difficile. Lo conferma al Corriere della Calabria, Lucia Nicoletti sindaca di Santo Stefano di Rogliano, piccolo comune in provincia di Cosenza. «Il momento storico che stiamo affrontando è uno dei più critici: la guerra e la pandemia hanno provocato un aumento sconsiderato dei costi della vita. Non mi riferisco solo all’energia e al carburante, ma soprattutto alle materie prime».
Le difficoltà sono note, ma i primi cittadini stanno lavorando per abbattere i consumi e gli esborsi di danaro. «Abbiamo il sistema di illuminazione a Led e questo ci ha dato una grande mano e stiamo cercando di ottimizzare tutti i servizi. Ringrazio i dipendenti comunali e tutto il personale perché insieme lavoriamo senza sosta per garantire il presente e il futuro dell’Amministrazione», dice Nicoletti. Che aggiunge: «Rispetto al 2021 sono triplicati i costi, la paura più grande è il bilancio di previsione, al quale stiamo già lavorando. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo approvato l’adesione ad Arrical, per quanto riguarda la gestione di rifiuti e servizio idrico. Tengo a precisare che a Santo Stefano di Rogliano, le tariffe per quanto attiene la distribuzione dell’acqua sono rimaste invariate dal 2014, da quando mi sono insediata mentre per quanto riguarda la raccolta e smaltimento di rifiuti siamo costretti ad adeguarci ai costi ed agli aumenti del trasporto della Regione Calabria. Da quest’anno non saremo più noi a decidere le tariffe, ma sarà la Regione Calabria ad inviare le bollette ai cittadini e non sappiamo se vi siano e quali siano le possibili sorprese».
«Amministriamo piccoli comuni e per noi il Pnrr è una speranza», precisa Nicoletti. «Abbiamo cercato di rispondere a tutti i bandi, quelli legati all’efficientamento energetico, alla riqualificazione dei borghi e dei centri i storici», sostiene la sindaca che tuttavia sottolinea le difficoltà di gestione del personale: «Il mio comune conta sulla presenza di un ingegnere solo tre volte a settimana per 18 ore, capite bene quanto sia difficile fare i conti con una gestione del personale risicato». La soluzione per affrontare tutti i problemi è la «sinergia con tutti i comuni della zona» perché solo «insieme possiamo rispondere e ottimizzare non solo le risorse economiche ma intercettare i finanziamenti previsti dal piano di resilienza». Sui risultati ottenuti, Nicoletti ricorda i «tre finanziamenti sull’innovazione tecnologica per quanto riguarda i sistemi informatici del Comune».
Il cambiamento climatico incide sull’azione di governo da parte dei sindaci, anche quelli impegnati nei piccoli comuni. Le violente bombe d’acqua, ormai sempre più frequenti, si alternano a periodi di siccità. Fenomeni che minacciano i territori calabresi soggetti al dissesto idrogeologico e impongono azioni quasi sempre avviate in una condizione di emergenza. La prevenzione diventa fondamentale. «Siamo terrorizzati quando arriva il messaggio della Protezione civile che indica condizioni di allerta gialla, arancione o rossa. Aggiorniamo i piani di protezione civile, ma quando siamo costretti a governare l’emergenza dobbiamo farlo con pochi uomini e mezzi. Il fabbisogno del personale deve essere adeguato soprattutto se si opera in orario straordinario o durante i festivi. La situazione è stata posta all’attenzione del presidente Roberto Occhiuto», dice Nicoletti. Che poi lancia un messaggio al governatore: «Faccio appello dal vostro giornale al presidente perché invii risorse economiche ai comuni per fronteggiare questo tipo di emergenza. E’ vero, il sindaco è il primo responsabile del piano di protezione civile però senza mezzi siamo soldati mandati in trincea senza armi. Questa è la verità».
Non solo emergenza. La sindaca Lucia Nicoletti è impegnata nella valorizzazione degli itinerari turistici del comune che amministra. «La nostra è una zona a vocazione religiosa, ma Santo Stefano di Rogliano dista 20 minuti dal mare e 20 minuti dalla Sila quindi geograficamente un punto di riferimento per turisti e viaggiatori». Resta sempre la sinergia il migliore alleato della prima cittadina cosentina. «Insieme ai vicini comuni cerchiamo di realizzare progetti condivisi, alcuni dei quali rientrano nel Pnrr, che puntano a rilanciare il turismo religioso alla scoperta dei santuari presenti nei nostri territori». «A Santo Stefano di Rogliano – continua – abbiamo il santuario diocesano riportato agli antichi splendori grazie ad un finanziamento della Regione Calabria ed a breve consegneremo le chiavi del Santuario al parroco».
E’ uno dei lavori più belli portati a termine dalla mia amministrazione – confessa la sindaca – perché risponde non solo alle esigenze della comunità santostefanese, ma a quelle di tutto il territorio del Savuto. Perché il santuario di Santa Liberata, è il santuario della vallata del Savuto». I pellegrini giungono a Santo Stefano di Rogliano da tutte le parti della Calabria. E poi «la Madonna del Soccorso, la chiesa più antica la dell’intera Valle del Savuto. E ancora, il palazzo Parisio del 1600 comprato dall’amministrazione che ha preceduto la sottoscritta e lo ha messo in sicurezza. Nel corso del mio mandato, invece, abbiamo sistemato il piano terra che ospita il museo di antica arte contadina permanente e due sale che ospitano mostre e convegni».
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