VIBO VALENTIA Un esponente di spicco del clan Mancuso di Limbadi – Pantaleone Mancuso, detto “Vetrinetta” – avrebbe avuto un interesse ad accaparrarsi i terreni di Maria Chindamo, la commercialista ed imprenditrice di Laureana di Borrello, aggredita, rapita e fatta sparire la mattina del 6 maggio 2016 dinanzi alla sua tenuta agricola di contrada Montalto a Limbadi, nel Vibonese. L’inedita rivelazione arriva dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia di Vibo Valentia, Andrea Mantella, rese in un verbale del 18 settembre 2016 (quasi sei mesi dopo l’inizio della sua collaborazione) divenuto conoscibile solo ora in quanto inserito negli atti dell’operazione antimafia Olimpo della Dda di Catanzaro scattata nei giorni scorsi contro i clan Mancuso di Limbadi e Nicotera e La Rosa di Tropea.
Il collaboratore Mantella ha affermato di aver appreso dell’interesse del boss Pantaleone Mancuso (deceduto in carcere nell’ottobre 2015) da un altro esponente di spicco della “famiglia” della ‘ndrangheta di Limbadi, ovvero Diego Mancuso, durante un periodo di comune detenzione nel carcere di Viterbo. «…non so nulla di preciso essendo stato in carcere dal 2011 (…) qualche anno fa mentre mi trovavo detenuto a Viterbo, Diego Mancuso mi parlava di questa imprenditrice che aveva una piantagione di kiwi e del fatto che Pantaleone Mancuso “Vetrinetta” si stava accaparrando i suoi terreni e che quando sarebbe uscito lui doveva mettere a posto questa situazione».
Sul caso della scomparsa di Maria Chindamo, dopo indagini seguite in un primo tempo dalla procura di Vibo Valentia, ma non approdate a risultati significativi, da oltre un anno si sta occupando la Dda di Catanzaro con il pm antimafia Annamaria Frustaci e il procuratore Nicola Gratteri. Il corpo di Maria Chindamo non è mai stato ritrovato. (Agi)
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