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«L’apparato Pd con me? La Calabria dimostra il contrario: i consiglieri regionali sono con Bonaccini…»

Elly Schlein a Catanzaro. «Io l’unica candidata alla segreteria garanzia di cambiamento». Caloroso abbraccio con il sindaco Fiorita

Pubblicato il: 17/02/2023 – 21:16
«L’apparato Pd con me? La Calabria dimostra il contrario: i consiglieri regionali sono con Bonaccini…»

CATANZARO Arriva nel pomeriggio ventoso di Catanzaro avvolta nel “vancale” di Tiriolo, lo scialle che è uno simboli indennitari della calabresità, riceve i sorrisi di molto popolo di sinistra che finalmente vede in lei la speranza di un partito che mette al bando i “sì però…” o i “si ma anche…”, si lancia in un calorosissimo abbraccio con il sindaco Nicola Fiorita, che ha sostenuto con forza quand’era solo candidato alla guida del capoluogo e senza i favori del pronostico. La tappa catanzarese di Elly Schlein, candidata alla segreteria del Pd in lizza con il governatore Stefano Bonaccini alle primarie del 26 gennaio, è molto politica, dopo il tuffo studentesco all’Unical di Cosenza.

La Schlein all’arrivo a Catanzaro: indossa il “vancale”

«Non c’è nessun consigliere regionale con me»

Ad accompagnarla la sua amica Jasmine Cristallo, già portavoce delle Sardine che con la Schelin condivide tante cose tra cui i trascorsi contro il conformismo democrat, dirigenti conosciuti sul territorio – molti sono dell’area Cuperlo – ma non quelli apicali del Pd regionale. Del resto, è risaputo che lo “stato maggiore” del Pd calabrese è schierato con Bonaccini, e la Schelin lo rimarca argutamente quando i giornalisti le chiedono di commentare le dichiarazioni del suo competitor, secondo cui con la movimentista a Roma sono schierati tutti i vecchi capi area democrat. «Mi sembra che siamo proprio in una regione dove si dimostra il contrario», sostiene la Schlein, che aggiunge «Non credo che ci sia un solo consigliere regionale di questa regione che sostiene la nostra mozione. Ciò nonostante siamo riusciti, anche nei circoli, a ottenere il consenso di molti iscritte e iscritti. Io – osserva la candidata alla guida del Pd nazionale – sono l’unica delle candidature in campo a non aver fatto parte in questi 10 anni del gruppo dirigente di questo partito e quindi credo che posso assicurare un cambiamento reale, dopodiché sono contenta che anche chi in questi anni c’era già ha fatto oggi la scelta di sostenermi perché capisce che o si cambia o non c’è futuro per questo partito. Preferisco questi a chi invece dopo aver fatto di tutte le scelte fondamentali del Pd in tutti questi anni oggi fa finita di essere stato da un’altra parte».

La Schlein tra Fiorita e la Cristallo

«Voglio un Pd compatto contro l’autonomia differenziata»

Sul piano dei contenuti, la Schlein batte sui tasti conosciuti dell’attacco ai cacicchi e ai “capibastone” e non solo. «Il mio impegno – spiega – sarà teso o contrastare questo disegno dell’autonomia differenziata che vuole aumentare le diseguaglianze tra i territori, ci stiamo battendo affinché anche questo tema nel congresso emerga chiaramente, voglio che il Pd sia compatto contro questo disegno. Si dice chiaramente che non ci son oneri aggiuntivi dello Stato, quindi è evidente che non c’è nessuna attenzione a parte di questo governo a ridurre i divari che le calabresi e i calabresi vivono ogni giorno. Dobbiamo invertire questa tendenza e riscattare il diritto delle calabresi e dei calabresi a un lavoro di qualità. a una sanità di qualità, a una scuola pubblica di qualità e senza gabbie salariali, a un un diritto al futuro dei giovani davanti a una destra che è preoccupata solo dell’immigrazione ma dell’emigrazione dei nastri giovani. Lavoro per un Pd rinnovato nel merito, nel gruppo dirigente e della visione, un Pd – rimarca la candidata alla segreteria democrat – deve avere come priorità la lotta a tutte le diseguaglianze». Infine, un passaggio “molto di sinistra” (che sottintende anche un messaggio al Movimento 5 Stelle): «Da ex amministratrice regionale durante la pandemia dico che è folle l’idea del governo di far venire meno l’unico strumento di sostegno alla povertà e ai redditi più bassi di questo paese, osserva la Schlein con riferimento al tema dell’eliminazione del reddito di cittadinanza. «Noi – aggiunge la Schlein – dobbiamo difendere quello strumento, sicuramente migliorabile come ogni strumento nuovo ma durante la pandemia ha impedito a un milione di persone – lo dice l’Istat – di scivolare verso la povertà assoluta. Io invece mi aspetto che faremo una battaglia con le altre opposizioni a difesa di questo strumento di contrasto alla povertà, e credo che anche sul salario minimo possiamo fare insieme una battaglia dentro il Parlamento e anche nel paese, ne abbiamo bisogno in un paese in cui abbiamo tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri, persone che anche se lavorano non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Questa – conclude la candidata alla segreteria del Pd – è un grande emergenza del paese che questo governo non vede, perché Giorgia Meloni non ha mai pronunciato la parola precarietà, non ha mai pronunciato la parola lavoro povero e non è che lo fanno per caso o per disattenzione ma perché a loro sta bene così, perché loro dicono ‘non disturbare chi vuole farei, noi invece diciamo che chi vuole fare deve anche premurarsi di fare bene per tutto il paese». (c. a.)

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