Pochissime, anzi praticamente inesistenti, note a commento, qualche post qua e là come quello, laconico e stringato, del segretario Nicola Irto che fa gli auguri alla neo leader del Pd Elly Schlein, probabilmente anche la consapevolezza che intervenire in queste ore con una tragedia immane quale quella dei migranti naufragati nello Jonio sembrerebbe inopportuno o addirittura di cattivo gusto. In linea generale, il day after del Pd calabrese dopo le primarie è essenzialmente votato al silenzio e alla cautela, oltre che all’attesa degli sviluppi delle nuove dinamiche politiche che inevitabilmente si sprigioneranno dal Nazareno a cascata anche sui territori, dopo la vittoria della movimentista Schelin che rappresenta sicuramente una decisa virata a sinistra per il partito. Ma i dati relativi alla Calabria sono significativi. Il primo è che la nostra regione si disallinea dal trend nazionale avendo assegnato il successo a Stefano Bonaccini, trainato dallo “stato maggiore” composto essenzialmente dallo stesso Irto, da tutti i consiglieri regionali (Bevacqua, Alecci, Iacucci, Mammoliti, Muraca), da esponenti di spicco quale il sindaco sospeso di Reggio Giuseppe Falcomatà, da quattro segretari di federazione provinciale su cinque. In Calabria lo “stato maggiore” ha vinto (Bonaccini avrà all’assemblea nazionale 9 delegati dalla Calabria, 4 la Schlein) ma sembra la classica vittoria di Pirro. Letto in controluce, infatti, questo dato cristallizza la compattezza del gruppo dirigente ma al tempo stesso anche l’immagine di un gruppo dirigente che ancora ragiona essenzialmente in termini di ceto partitico e di “apparato”. Sul piano politico – compulsando la pancia dei dem calabresi – la messa in discussione della leadership di Irto non è all’ordine del giorno della discussione, almeno di quella immediata, ma intanto – spiega più di un dirigente di lungo corso del partito – il dato dell’unità raggiunta un anno fa con l’elezione di Irto per porre fine al lungo commissariamento di fatto si è incrinato, scompaginato già dal voto del primo turno del congresso e ancora di più dal voto delle primarie aperte di ieri, perché la Schlein, al netto dell’apporto esterno al Pd che sicuramente ha ricevuto, in Calabria non è volata come in altre parti d’Italia ma ha dimostrato una certa forza espansiva. Non tale da ribaltare a livello regionale l’esito del primo turno ma tale comunque da delineare un partito non più granitico e compatto rispetto a qualche mese fa. Nessuno opportunamente si azzarda a mettere Irto e gli altri big regionali sulla “graticola” ma certo la loro posizione è meno comoda rispetto a qualche settimana fa (in tale senso secondo alcuni analisti è indicativo il tenore del post di Irto), e – riferiscono fonti del Nazareno – a Roma già si fanno delle riflessioni, non legate solo alla Calabria ma evidentemente destinate a riprodursi anche in Calabria. A Roma inoltre non sarebbero piaciute alcune “forzature” che si sarebbero registrate nei seggi di Calabria, in alcuni dei quali avrebbero votato più persone rispetto a quante ne hanno votate alle ultime Politiche. L’altro dato è che il Pd calabrese, assegnando la vittoria a Bonaccini, non solo non è più così unito ma di fatto si è messo pure in minoranza nel contesto del partito nazionale. Per questo adesso, anche e soprattutto per il Pd calabrese, si apre una fase piena comunque di incognite, condizionata ovviamente dagli sviluppi che si avranno a Roma con i primi passi della Schlein (che – va tuttavia ricordato – è stata votata soprattutto “fuori” dal Pd e in suo sostegno ha avuto parecchi “capicorrente” del passato democrat più o meno recente), e con il suo dialogo con lo stesso Bonaccini ai fini della praticabilità di un percorso davvero unitario: è qui, in questa partita tutta politica, la vera sfida che attende il Pd, anche quello calabrese. Intanto, si guarda alle prime scelte della Schlein, come i componenti della sua segreteria: e secondo organi di informazione nazionali in lizza potrebbero esserci anche i calabresi Nico Stumpo, deputato della componente Articolo 1, e Jasmine Cristallo, già portavoce delle Sardine tra le più vicine alla Schlein. (a. c.)
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