In Calabria una impresa su quattro è guidata da un’imprenditrice. Questo uno dei dati significativi emersi da un’indagine condotta dall’Istituto Tagliacarne su dati Infocamere, presentati a margine dell’evento Impresa è Donna tenutosi a Cosenza, lo scorso 23 febbraio.
Sulla base dei dati Unioncamere-Infocamere, in Calabria operano nel 2022 quasi 45mila imprese femminili, pari a circa un quarto della base produttiva regionale (23,6%, settimo valore tra le regioni italiane). Di queste, oltre 16mila (più di un terzo del totale, il 36,6%) si concentrano nel territorio di Cosenza, seguita in valore assoluto da Reggio Calabria che ne conta poco più di 13mila e, a distanza, da Catanzaro con quasi 8mila unità.
Se si guarda al tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria, vale a dire il rapporto tra il totale delle imprese e la componente femminile, è Reggio Calabria a registrare la quota più elevata (24,0%, 30-esima posizione in Italia), seguita a una certa distanza nella classifica regionale da Crotone (23,8%) e Cosenza (23,6%), Catanzaro (23,3%) e Vibo Valentia a chiudere la lista con 22,4% (superiore anch’essa, anche se di poco, alla media nazionale).
Per quanto riguarda la situazione nazionale invece, nel complesso, a fine settembre 2022, risulta che le imprese femminili sono più di 1 milione 342mila e rappresentano il 22,18% dell’imprenditoria italiana. Tra i settori a maggior tasso di femminilizzazione le altre attività dei servizi (in cui le imprese femminili sono oltre la metà), la Sanità e assistenza sociale (37,21%), l’Istruzione (30,92%), le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (29,21%), l’agricoltura (28,13%) e il Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (26,54%). Le imprese femminili sono inoltre più diffuse al Centro e nel Mezzogiorno, dove rappresentano oltre il 23% dell’imprenditoria totale, con punte del 27% nel Molise, del 26% in Basilicata, di oltre il 25% in Abruzzo e di più del 24% in Sicilia e in Umbria.
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