COSENZA A seguito di elezione, per il triennio 2023 – 2026, è stato nominato con decreto rettorale, direttore della Scuola Superiore di Scienze delle amministrazioni pubbliche il professor Vincenzo Fortunato. La scuola nata nel 2009, sostiene mediante le attività formative (in particolar modo Master e Corsi di Alta Formazione) i processi di innovazione tesi a rafforzare la razionalizzazione, l’efficienza, l’efficacia e la legalità dell’azione amministrativa pubblica e privata. Il nuovo direttore è prof. ordinario presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria in Sociologia del lavoro e in Organizzazione, qualità e risorse umane. Il prof. Fortunato vanta una lunga e articolata attività di studio e di ricerca nel campo delle Relazioni industriali, gestione delle risorse umane a livello internazionale, organizzazione del lavoro e della produzione nel settore pubblico e privato, politiche del lavoro, sviluppo locale, con particolare riferimento al Mezzogiorno, politiche sociali e modelli di Welfare. «In questa fase di grandi cambiamenti – ha dichiarato il prof. Fortunato – i temi della classe dirigente e della qualità del management pubblico rappresentano una priorità assoluta per la nostra regione e, più in generale, per l’intero Paese. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva trasformazione delle Pubbliche amministrazioni sia dal punto di vista strutturale sia organizzativo e gestionale sulla scia del cosiddetto “Nuovo managerialismo pubblico”, ma tali trasformazioni non sono state sempre accolte e accompagnate da un cambiamento delle persone e, soprattutto, dei dirigenti e manager chiamati a implementare e guidare il cambiamento. In Calabria questo è ancora più evidente ed evidenzia la necessità di intervenire rapidamente sul fronte della formazione specialistica di chi già lavora nella Pa, ma soprattutto nel reclutamento mirato di giovani laureati e laureate che abbiano le competenze richieste dal nuovo paradigma organizzativo (digitale, sostenibile, inclusivo). In quest’ottica appare centrale il ruolo che la Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche è chiamata a svolgere nella formazione inter e multidisciplinare proprio di quelle competenze strategiche, anche in vista dell’attuazione degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La sfida e l’obiettivo per il prossimo triennio saranno quelli di investire nella formazione mirata, ad hoc, di una nuova classe dirigente, giovane, avveduta, accorta, sensibile ai nuovi bisogni del territorio e consapevole delle sue peculiarità. Qualità, competenza, innovazione, ma soprattutto un profondo collegamento con l’ambiente esterno potenziando la ricerca, la socializzazione della conoscenza e la riflessione puntuale sui temi centrali per la Pa, le attività della cosiddetta terza missione.La creazione di reti, di legami con enti e istituzioni, con i soggetti collettivi (associazioni degli imprenditori, sindacati, ordini professionali, con il mondo non-profit) è infatti fondamentale per innescare processi virtuosi di cambiamento e innovazione, culturale e sociale ancor prima che economica».
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