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Omicidio dei netturbini Cristiano e Tramonte a Lamezia, chiesta la riapertura delle indagini

La Fondazione Trame e l’Associazione antiracket Ala hanno depositato istanza alla Procura guidata da Gratteri

Pubblicato il: 15/03/2023 – 14:29
Omicidio dei netturbini Cristiano e Tramonte a Lamezia, chiesta la riapertura delle indagini

LAMEZIA TERME  «Fondazione Trame e l’Associazione Antiracket Lamezia Ala, congiuntamente ai familiari delle vittime, hanno depositato presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, all’attenzione del magistrato Nicola Gratteri, l’istanza di riapertura delle indagini relative all’attentato terroristico – mafioso che si è consumato a Lamezia nel 1991». Lo riferisce una nota.  «La richiesta – aggiungono Fondazione Trame e Ala –  ha dato seguito all’appello lanciato in occasione del trentennale della tragica uccisione di Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, vittime innocenti di ‘ndrangheta. Le due associazioni si sono fatte portatrici di un’esigenza sentita, ancora oggi, da gran parte della comunità lametina che ha deciso di sostenere, seppur in modo simbolico, la riapertura delle indagini attraverso la sottoscrizione della petizione https://www.change.org/p/al-presidente-della-repubblica-sergio-mattarella-al-ministro-della-giustizia-marta-cartabia-al-pro-riapriamo-le-indagini-per-francesco-e-pasquale-vittime-innocenti-di-ndrangheta-a-lamezia, firmata da centinaia di persone online (circa cinquecento) e ai banchetti allestiti durante le edizioni del Festival Trame del 2021 e del 2022. «La strage senza giustizia – recita l’appello – rappresenta un attacco alla Città vivo e presente, un colpo alla democrazia mai affrontato: il 24 maggio 1991 sono vittime due giovani lavoratori innocenti, il 24 maggio le vittime sono tutti i lametini, schiacciati dall’indolenza e dall’ignavia che hanno consentito, dal ‘91 ad oggi, la corruzione e il malaffare sul nostro territorio. Ci rivolgiamo quindi alla Città affinché questa battaglia per la verità diventi patrimonio di tutti. E facciamo appello alle Istituzioni perché vengano finalmente riconosciuti i colpevoli, si sciolga questo muro di silenzio e indifferenza alto tre decenni, si restituisca dignità alle morti di due onesti lavoratori, si riconosca, una volta per tutte, che la Giustizia può fare il suo corso perfino nel nostro paese, e che può essere più forte anche della ‘ndrangheta». Fondazione Trame e Ala – conclude la nota – continueranno a sostenere le famiglie Tramonte e Cristiano con la speranza che la riapertura delle indagini possa finalmente portare verità e giustizia per i due lavoratori barbaramente uccisi trentadue anni fa.

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