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Brogli a Reggio, quando il telefono di Castorina sembrava il Centro per l’impiego

Offerte di lavoro («hai un’estetista», «una laureata in Legge?»). Ricerca di presidenti di seggio. E a Google chiedeva lumi sui reati elettorali

Pubblicato il: 14/04/2023 – 7:25
Brogli a Reggio, quando il telefono di Castorina sembrava il Centro per l’impiego

REGGIO CALABRIA Cosa può succedere nel telefono di un consigliere comunale appena risultato il primo degli eletti? Politologia e sociologia potrebbero venire in aiuto: a volte, però, è altrettanto utile la copia forense del cellulare e dei computer del protagonista. In questo caso i dispositivi del democratico Antonino Castorina sono stati “aperti” nell’inchiesta della Digos sui brogli elettorali a Reggio Calabria. Secondo l’accusa, che chiede di mandare a giudizio Castorina (il procedimento è nella fase dell’udienza preliminare), alle amministrative del 2020 avrebbero votato un centinaio di anziani che non si sarebbero mai recati al seggio. Voto reso possibile, secondo i pm, grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali grazie alle entrature del politico, che sarebbe «promotore, organizzatore e capo indiscusso» di un’associazione per delinquere finalizzata a «commettere più delitti in materia elettorale». 

«Hai un’estetista che gli facciamo fare una docenza?»

Nelle conversazioni estratte dai tecnici c’è (anche) il resoconto di un’attività che pare vicina a quella di un Centro per l’impiego. Tra il 4 e il 24 novembre, i messaggi sono di questo tenore: «Senti hai una laureata in legge che possiamo mandare al Medalics? Che gli facciamo fare un contrattino che segue i master, fa i rendiconti?». O ancora: «Maschio laureato in giurisprudenza o economia? Lo abbiamo per un lavoro con la uni??? Lo troviamo? Urgente». «Alessio se non lavora già! Puoi provare. Oppure ne conosco uno laureato alla magistrale di economia, è un tipo strano però non lavora». Altro ambito ma toni identici: «Hai un’estetista che gli facciamo fare una docenza?».

«Se resto assessore ci saranno opportunità per tutti»

Il tasso di successo di Castorina pare anche più elevato rispetto a quello di un Centro per l’impiego (cosa, per la verità, non troppo difficile). Tra il 22 e il 28 novembre trova un posto di lavoro per un amico al quale riferisce «di avere un’idea per lui, molto utile, che potrebbe proiettarlo in una realtà lavorativa stimolante e buona». Organizza il contatto e detta persino il messaggio da inviare al referente. Poi segue la pratica fino alla fine: il colloquio va bene e Castorina si augura «di rimanere sempre lui assessore alla Città metropolitana» con lo scopo di «creare un bel movimento e dare e offrire importanti opportunità a tutti». Tant’è che l’amico propone per un posto di lavoro la propria fidanzata, con ottime referenze (due lauree e un master). Per gli investigatori non si tratta soltanto di un consigliere comunale che prende a cuore il lavoro dei giovani, ma di un «meccanismo di fidelizzazione». Considerazione che si potrebbe trarre anche da un altro messaggio, questa volta ricevuto dal consigliere comunale prima dal voto: «Buongiorno dottor Castorina – si legge in uno di questi –, ti faccio un grande in bocca al lupo x questo fine settimana!!!… ti volevo anche ringraziare x quello che hai fatto x ‘noi’ e x quello che farai in futuro!!!… Sono molto fiduciosa!!».

«Il requisito è votare Castorina»

Il tono pare scherzoso nello scambio con un’altra candidata del Pd. A lei il capogruppo chiede «se qualcuno vuole fare il presidente di seggio». La collega, che alle elezioni ha preso poco più di 100 voti, chiede se «serva essere iscritti all’albo dei presidenti di seggio». La risposta? «Il requisito è quello di votare Castorina». Quanto l’altra candidata trova una persona disponibile, Castorina è risoluto: «Digli di mandarmi il suo documento per cell. La mandiamo a Pellaro, dille di scrivermi che domani faccio decreto». 
Per la Digos, dunque, il consigliere idem è «particolarmente attivo nel reclutare soggetti disposti a cimentarsi nelle operazioni elettorali, anche in virtù della “carica” ricoperta in seno alla Commissione Elettorale”. Un interesse che andrebbe addirittura oltre le elezioni del settembre 2020: «Il dato – si legge, infatti, nell’informativa – assume un significato ancora più pregnante in relazione al fatto che questo dinamismo propenderebbe verso future consultazioni elettorali, in un’ottica progettuale ed organizzativa». 

Le prime notizie sull’inchiesta e le ricerche su Google per i reati elettorali

Ancora a novembre, meno di due mesi dopo le elezioni, viene pubblicata la notizia che la Procura di Reggio Calabria indaga sui presunti brogli. E in particolare sul caso degli anziani che risultano tra i votanti ma non sarebbero mai andati alle urne. Sono articoli nei quali il nome di Antonino Castorina non compare. Quei servizi, tuttavia, mettono in moto il consigliere-avvocato che, dal suo notebook, fa una ricerca su Google: “Durata delle indagini e attività del pm: profili problematici del nuovo art. 407 cpp”. Due giorni dopo, nuovo accesso e nuove parole chiave: “truffa elettorale elezioni amministrative e truffa elettorale reato”. Il 25 novembre, quando ormai la notizia è al centro della chiacchiera politica a Reggio Calabria Castorina torna a chiedere lumi a Google: “Reato – digita – per chi richiedesse tessere elettorali per persone sconosciute”. (ppp)

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