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Ucraina, l’allarme della Dia: «La ‘ndrangheta può trarre vantaggi dalla ricostruzione postbellica»

L’ultima relazione ipotizza che la criminalità organizzata calabrese possa sfruttare le opportunità legate al dopo guerra e al traffico d’armi

Pubblicato il: 14/04/2023 – 15:23
Ucraina, l’allarme della Dia: «La ‘ndrangheta può trarre vantaggi dalla ricostruzione postbellica»

LAMEZIA TERME Traffico d’armi, appropriazione indebita di fondi destinati ai rifugiati, truffe online, e ora anche i lavori di ricostruzione postbellica: la guerra in Ucraina e i suoi effetti futuri possono diventare una grande occasione di ulteriore arricchimento per la ‘ndrangheta. A segnalare questo rischio è la Direzione investigativa antimafia nell’ultima relazione semestrale, riferita al primo semestre 2022, relazione presentata ieri al Parlamento. In particolare la Dia ricorda che «i Paesi dell’ex-Urss costituiscono un crocevia strategico per vari traffici illeciti diretti verso l’Occidente, consistenti nel traffico di droga, di sigarette e di altra merce illegale. L’Italia risulta essere un luogo di investimento di capitali russi (principalmente nei settori immobiliare, finanziario e nel comparto import-export) nelle aree costiere dell’Emilia-Romagna, della Toscana e in Sardegna. A seguito dell’invasione russa in Ucraina, si profilano – si legge nella relazione – ulteriori grosse opportunità per le organizzazioni criminali transnazionali nel traffico delle armi, nella tratta di esseri umani, nelle frodi on-line, negli attacchi informatici e nell’appropriazione indebita di fondi destinati a sostenere i rifugiati. Al riguardo, il 28 marzo 2022 i ministri Ue degli Affari interni hanno espresso il loro sostegno per la mobilitazione della piattaforma Empact (European Multidisciplinary Platform Against Criminal Threats) allo scopo di coadiuvare gli Stati membri nella conseguente attività di contrasto». In questo quadro – specifica la Dia nella relazione – «è quindi ipotizzabile che in particolare la ’ndrangheta – la più diffusa a livello globale e la più “liquida” fra le mafie – potrebbe trarre i maggiori vantaggi sia dai traffici illeciti indicati in premessa, sia dalla ricostruzione postbellica. L’attuale contesto, caratterizzato da una profonda crisi sociale e finanziaria causata dalla pandemia prima e dal conflitto russo – ucraino poi, potrebbe indurre la criminalità organizzata ad attuare una strategia di acquisizione di beni ed imprese nei più svariati settori. Le mafie dei Paesi dell’ex-Urss, strutturate e pervasive, potrebbero costituire per le organizzazioni criminali italiane i necessari punti di contatto per l’esecuzione di numerosi traffici illeciti». (c. a.)

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