POLISTENA «È il momento del dolore e del cordoglio. Il tragico epilogo, che tutti noi abbiamo scongiurato da subito, sin da quando si sono perse le tracce della giovane Denise, impone alla nostra comunità il silenzio e la preghiera. Una collettività quella del Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” straziata e devastata da ore di angoscia e tormento». Lo dichiara Francesca Morabito, dirigente scolastica del Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena, frequentato da Denise Galatà, la 19enne che ha perso la vita dopo essere caduta ieri nel fiume Lao a Laino Borgo, nel Cosentino, mentre faceva rafting insieme ad un gruppo di compagni. «Quello che è accaduto – afferma la dirigente scolastica – ci ha lasciati sgomenti tutti: professori, personale amministrativo, studenti e compagni di classe di Denise. Di fronte a una giovane vita, strappata all’affetto dei suoi cari e al futuro, qualsiasi parola, pronunciata in un momento così difficile, corre il rischio di suonare vana. Non senza prima averla almeno spiegata ai ragazzi, con un confronto e una riflessione allargata ai docenti, questa immane tragedia. Un atto dovuto per chi, come noi adulti, sta vivendo la stessa sofferenza, lo stesso travaglio».
«Nessuno di noi – afferma ancora Francesca Morabito – poteva immaginare che una visita guidata, in un percorso presentato come sicuro e affidabile, con il conforto di esperienze pregresse, potesse avere conseguenze così drammatiche. Arriverà il tempo delle risposte e quello dei chiarimenti, con piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine che stanno svolgendo le indagini. Sento il dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno prestato soccorso e messi in sicurezza, senza risparmio di energie. E quanti ci sono stati vicini, sin da subito in ogni modo. Tutta la comunità del “Rechichi” si stringe attorno ai genitori e ai familiari della nostra Denise. La nostra comunità è in lutto e la sua figura rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre vite», conclude.
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