COSENZA Una salvezza raggiunta all’ultimo respiro, quando ormai i tempi supplementari sembravano cosa fatta. Il gol di Meroni al 94′ minuto di gioco ha fatto esplodere di gioia non solo gli oltre mille tifosi rossoblù presenti ieri al “Rigamonti” di Brescia, ma l’intera città di Cosenza che aspettava la partita di ritorno del playout salvezza come una finale di Champions League. Alla fine, nonostante la sofferenza per una partita tiratissima, il Cosenza di William Viali è riuscito con il cuore a portare a casa un risultato incredibile se si pensa che a metà campionato occupava l’ultima posizione in classifica, staccatissima dalla zona salvezza.
Subito dopo il triplice fischio finale, giunto dopo interminabili minuti di attesa per via della sospensione del match a causa del lancio di fumogeni, petardi e dell’invasione di campo dei tifosi lombardi, tutte le strade di Cosenza sono state prese d’assalto da appassionati di ogni età. Da piazza Loreto a viale della Repubblica, da via Caloprese a piazza Bilotti (ex Fera), fino a tarda notte non sono mancati cori, bandiere e sciarpe rossoblù e momenti di gioia irrefrenabile. Tutto questo mentre a Brescia squadre e tifosi silani erano costretti a rimanere barricati all’interno dello stadio a causa delle intemperanze (per usare un eufemismo), all’esterno dell’impianto, di numerosi ultrà bresciani a cui hanno cercato di opporsi i poliziotti in assetto antisommossa. Alcune automobili sono state date alle fiamme, tra queste anche quella di un calciatore del Brescia. Diversi petardi sono stati lanciati verso il settore ospiti e tre persone (un tifoso e due steward) sarebbero rimaste ferite e trasportate in ospedale. (redazione@corrierecal.it)
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