CATANZARO Sono numeri impietosi quelli che restituiscono il quadro complessivo della dispersione scolastica in Calabria. Numeri che indicano quanto il fenomeno sia diffuso nella regione. Alla presentazione dell’Osservatorio istruzione e diritto allo studio, emerge una fotografia dai toni decisamente scuri.
Stando alle risultanze dell’Osservatorio su dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, lo 0,7% degli studenti del primo ciclo di studi abbandona la scuola. Un record rispetto al dato nazionale e meridionale (entrambi allo 0,6% degli studenti). Mentre va meglio nel secondo ciclo. Qui gli studenti che lasciano sono il 2,9% a differenza del 4,1% medio delle regioni del Mezzogiorno e del 3,3% dell’Italia.
Ma sono i dati sul livello di competenza raggiunto dagli studenti calabresi l’altro tallone d’Achille della scuola regionale.
Stando alle elaborazione degli analisti sempre dall’Osservatorio su dati Invalsi, emerge che nel primo ciclo di studi , la metà degli alunni calabresi non ottiene un livello base in matematica (50,2%), mentre il 48% è deficitario in italiano. Decisamente peggio della media nazionale che rispettivamente si ferma al 38,3% e al 34,4%. Dati peggiori anche della media delle regioni meridionali nelle quali gli studenti non raggiungono il livello minimo di conoscenze in italiano per il 41,2% e del 49,1% per quelle matematiche. Non va meglio la situazione nelle scuole superiori, dove al termine degli studi il 54,9% degli studenti non ha appreso le giuste cognizioni in italiano e quasi sei alunni su dieci non possiede competenze corrette in matematica.
In Italia quella percentuale scende al 35,6 per le competenze in Italiano e al 39,2 per le conoscenze matematiche. Fa meglio della Calabria il resto del Sud: 46,4% di studenti senza una corretta preparazione in italiano e il 49,8% in matematica.
Numeri e dati che dimostrano appunto le condizioni in cui versano gli studenti calabresi.
Dall’analisi dell’Osservatorio, inoltre emerge che i comuni più critici per numero di abbandoni nelle scuole superiori sono Cassano allo Jonio, Fagnano Castello e Spezzano Albanese. Mentre viceversa esistono 43 comuni in cui la situazione è virtuosa, con una netta prevalenza a Cosenza (22) e Reggio Calabria (12).
Stando alle analisi dell’Osservatorio, inoltre si desume la netta connessione tra livello basso di competenze raggiunto con il disagio socio-economico delle famiglie in cui vivono gli studenti ed il tasso di dispersione. Ebbene, in quei Comuni nei quali i residenti hanno un reddito pro capite inferiore a 15mila euro, le competenze di base in italiano e matematica sono sotto la media.
Valutazioni e dati che dimostrano quanto sia decisivo compiere investimenti e progetti per correggere la rotta che rischia di compromettere il futuro stesso della Calabria. (r.desanto@corrierecal.it)
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