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il ricordo

Berlusconi appassionato di cravatte. «Veniva a trovarmi quasi tutti i mercoledì in via dei Coronari»

L’imprenditore calabrese Maurizio Talarico e gli inediti aneddoti sul Cavaliere. «La mia boutique era diventata un punto di ritrovo». Vi racconto di quando acquistò tutti i quadri esposti in una ga…

Pubblicato il: 13/06/2023 – 13:16
Berlusconi appassionato di cravatte. «Veniva a trovarmi quasi tutti i mercoledì in via dei Coronari»

ROMA L’irresistibile fascino delle cravatte, un prezioso accessorio nell’outfit del Cavaliere. Silvio Berlusconi era «tradizionalista», ma sceglieva con «maniacale cura le cravatte da acquistare e quelle da regalare, avevamo un appuntamento fisso: tutti i mercoledì al mio negozio a Roma». Al Corriere della Calabria, l’imprenditore calabrese Maurizio Talarico racconta inediti aneddoti legati al suo rapporto con l’ex premier, scomparso ieri a Milano.

«Avevamo un appuntamento fisso, il mercoledì alle 20 in via dei Coronari»

Il primo incontro con Talarico da poco maggiorenne. «L’ho conosciuto a 18 anni, poi ci siamo ritrovati quando di anni ne avevo 29. Avevo aperto la mia attività in via dei Coronari». Una strada lunga circa 500 metri, che parte da vicolo del Curato e termina a via di Sant’Agostino nel rione Ponte. «Lui amava moltissimo via dei Coronari e tutti i mercoledì pomeriggio, alle 20 veniva a trovarmi. Il mio negozio era diventato un punto di ritrovo e mi diceva sempre che quella passeggiata gli consentiva di scaricare lo stress». «Alle 19 – continua – mi avvisava telefonicamente la sua segretaria storica, annunciandomi la visita del presidente». Non solo Berlusconi. «E’ capitato che arrivassero, insieme al Cavaliere, anche Marcello Dell’Utri, Renato Schifani, Angelino Alfano. Concordava gli appuntamenti fuori dal suo ufficio e direttamente nel mio negozio». Ben presto, giornalisti e curiosi si accorgono della presenza quasi fissa dell’ex premier ed ecco radunarsi 100-200 persone in attesa del suo arrivo, di una sua dichiarazione o di una foto. «Ricordo un giorno che qualcuno gridò “fuori, fuori, fuori”, Berlusconi uscì dalla boutique e disse “mi volete bene, perché a Milano invece qualcuno urla dentro, dentro, dentro”», sorride Talarico.

La scelta minuziosa della cravatta

Le cravatte per il leader di Forza Italia erano quasi un’ossessione. La scelta minuziosa della fantasia e del tessuto richiedeva del tempo e ricadeva quasi sempre su un modello classico, meglio se «blu con i puntini bianchi» e rigorosamente larghe. «Amava regalare oggetti di antiquariato o le cravatte. Curava ogni minimo dettaglio, dalla scelta della fantasia ai colori, al disegno, fino alla confezione. Nessuno poteva intromettersi nella scelta», dice Talarico che poi ricorda di un “patto” siglato con il Cavaliere. «Era intransigente sulla scelta della cravatta da acquistare e indossare e ad un certo punto ho avuto difficoltà a disegnare un modello che potesse piacergli perché preferiva, quasi sempre, quelli classici. Allora gli proposi un patto. Accettò e mi consentì di avere libertà nella scelta delle cravatte che avrebbe dovuto regalare».

L’aneddoto sui quadri e sulla galleria d’arte

Il racconto degli aneddoti su Berlusconi continua. Talarico ricorda un episodio legato all’acquisto di alcuni quadri in una galleria situata a pochi passi dalla sua boutique romana. «Cercava sempre di aiutare tutti, qualcuno si presentò all’angolo del mio negozio con le bollette in mano e anche in quel caso non si è mai sottratto. Ma c’è un episodio che mi ha particolarmente colpito». Racconti pure. «Una giovane ragazza sapeva delle frequenti visite di Berlusconi, aveva organizzato una mostra di quadri e mi chiese di scattare una foto all’interno del suo spazio espositivo con il presidente. Ne parlai con Berlusconi che decise di visitare la galleria. Lo accompagnai, si soffermò su alcune tele e ne chiese il costo. “200 euro risposte l’artista”. Berlusconi uscì dalla galleria con tutti i quadri». Talarico incredulo, chiese lumi. «Le ho dato una mano», rispose l’ex premier.

«Sapeva sempre strapparmi un sorriso»

«La prima volta che venne in boutique, lo fece dopo aver acquistato una mia cravatta in un altro punto vendita», racconta ancora Talarico. Che conserva il ricordo di persona «sempre in grado di strapparti un sorriso». «Mi chiedeva come andasse la mia impresa, mi dava suggerimenti e consigli ed è grazie a lui se sono riuscito ad entrare nel mercato milanese. Chiunque si avvicinasse a Silvio Berlusconi diventava ricco, e non mi riferisco solo al denaro». «Mi ripeteva spesso – chiosa Talarico – “Maurizio io vengo dal nulla e mi piace stare con le persone che dal nulla riescono a fare qualcosa, anche se poco. Apprezzo il loro impegno”». (redazione@corrierecal.it)

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