CATANZARO Un risultato di esercizio pari a circa 74 milioni e un risultato di amministrazione pari a oltre 1,6 miliardi. Sono questi alcuni dei numeri del Rendiconto 2022 della Regione Calabria approvato dalla Giunta e ora all’esame del Consiglio regionale. Il documento fa il punto sulla situazione economica e finanziaria dell’ente confermando il preponderante “peso” della sanità, che – giusto per fare un esempio – assorbe circa 80% delle spese correnti.
Nel progetto di legge varato dalla Giunta si evidenzia che «il totale delle entrate accertate nell’esercizio finanziario 2022 è stabilito in 7,544 miliardi» (da riscuotere ancora 2,485 miliardi)), mentre il totale delle spese impegnate è stabilito in 7,425 miliardi miliardi (da pagare 2,535 miliardi): i residui attivi alla chiusura dell’esercizio 31 dicembre ammontano a 5,453 miliardi, i residui passivi alla chiusura dell’esercizio finanziario ammontano a 4,543 miliardi. Infine, il risultato di amministrazione al 31 dicembre è 1,666 miliardi, il risultato economico dell’esercizio 2022 è di 73 milioni.
«Le scelte giuridico-finanziarie maggiormente caratterizzanti la programmazione regionale – specifica la Giunta nella relazione di gestione allegata al Rendiconto – sono state poste in essere con il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (Defr) per gli anni 2022-2024 che è stato approvato con delibera di Giunta 480 del 22 novembre 2021, con il Bilancio di previsione 2022-2024 (legge regionale 27 dicembre 2021, numero 37), con la manovra economico finanziaria 2022 affidata alla legge di stabilità (legge regionale 27 dicembre 2021, numero 36), con l’assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria 2022 – 2024 (legge regionale 29 novembre 2022, numero 39), nonché con le misure conseguenziali al Giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021, che hanno comportato variazioni al Bilancio di previsione 2022-2024 (legge regionale 23 dicembre 2022 numero 49). Le manovre effettuate sul bilancio hanno riguardato, prioritariamente, la copertura di spese di carattere obbligatorio e dei pignoramenti subiti presso la tesoreria regionale, dei debiti pregressi, degli accantonamenti previsti dalla legge».
Nella relazione della gestione allegata al Rendiconto si specifica anzitutto che «il bilancio di previsione assestato dell’esercizio 2022 pareggia in euro 10,552 miliardi». Quanto alle entrate, quelle del Titolo 1 (entrate correnti), che ammontano ad euro 4.476.150.196,00, «rappresentano circa il 68% del totale delle risorse disponibili (entrate totali al netto delle contabilità speciali). Deve precisarsi, tuttavia, che gran parte di dette entrate è destinata alla sanità, ove si consideri che al servizio sanitario nazionale è devoluta la compartecipazione all’Iva pari ad oltre 3.122,82 Meuro, una quota dell’Irap pari ad euro 367,03 Meuro e una quota dell’Irpef pari a oltre 188,64 Meuro». E ancora – si legge – «nel 2022 si registrano accertamenti (e riscossioni) derivanti dal recupero dell’evasione fiscale, effettuato grazie alla Convenzione stipulata con l’Agenzia delle Entrate per il recupero dell’addizionale regionale Irpef (pari a 4,9 Meuro) e dell’Irap (pari a 15.7 Meuro), nonché grazie al recupero, avvenuto a seguito delle iscrizioni presso gli agenti della riscossione (Agenzia delle Entrate – Riscossione), in relazione all’addizionale regionale all’Irpef (pari a 2,4 Meuro) e all’Irap (pari a 6,9 Meuro). Le entrate da trasferimenti correnti (titolo II) e le entrate in conto capitale (titolo IV) costituiscono le voci più rilevanti, dopo quelle su evidenziate. Per ciò che concerne i trasferimenti di parte corrente, il 43% degli accertamenti afferisce alle entrate vincolate del perimetro sanitario, circa il 15% alle entrate accertate in relazione alla programmazione comunitaria e nazionale (Por, Fse e Pac) in corso, e circa il 38% alle somme trasferite dallo Stato, prevalentemente per i lavoratori socialmente utili, per il potenziamento dei centri per l’impiego e per i trasporti…». Lato spesa, la relazione della Giunta regionale rimarca che «le somme di parte corrente allocate nel bilancio di previsione 2022-2024 sono state impegnate per il 79% e pagate per circa il 88%. Nell’ambito delle spese correnti impegnate nell’anno 2022, circa l’80% è destinato alla sanità. Il 39% delle spese in conto capitale è destinato agli investimenti relativi ai programmi comunitari e nazionali (risorse Por, Fsc e Pac), circa il 20% afferisce a investimenti effettuati con risorse statali e circa l’8,33% è destinato alla copertura dei disavanzi in sanità». (c. a.)
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