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Ok ai decreti, ridisegnate le reti ospedaliera e territoriale in Calabria: ecco come saranno strutturate – I PIANI

Programmato un aumento di oltre 1.300 posti letto. Occhiuto: «Passo importante per ricostruire il sistema dalle fondamenta»

Pubblicato il: 12/07/2023 – 18:24
Ok ai decreti, ridisegnate le reti ospedaliera e territoriale in Calabria: ecco come saranno strutturate – I PIANI

CATANZARO Il passaggio da una visione ospedale-centrica a una visione che integra in modo più compiuto e più stretto l’assistenza ospedaliera con quella territoriale. Prende forma la nuova rete ospedaliera e territoriale della Calabria, ridisegnata dalla struttura commissariale guidata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto. «È un passo importante per ricostruire il sistema dalle fondamenta. Ci siamo posti due obiettivi: la ricognizione del debito e la riorganizzazione della rete ospedaliera, e li abbiamo realizzati. Dobbiamo riorganizzare il sistema in maniera tale da renderlo più efficiente e rendere meno drammatico il tema della carenza di personale», ha commentato Occhiuto.
La rete ospedaliera prevede 3 Hub-Dea di secondo livello, 8 spoke-Dea di primo livello, 5 ospedali generalisti con pronto soccorso, 6 ospedali di zona disagiata e due stabilimenti di azienda di riferimento. Nel dettaglio Hub-Dea di secondo livello sono la Dulbecco di Catanzaro, Annunziata di Cosenza e Gom di Reggio Calabria. Gli Spoke-Dea primo livello sono Castrovillari, Rossano Corigliano, Cetraro Paola, Crotone, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Polistena, Locri. Ospedali gen. con pronto soccorso sono Praia a Mare, Soverato, Tropea, Gioia Tauro, Melito Porto Salvo. Ospedale di zona disagiata (Pszd) sono Trebisacce, Cariati, San Giovanni in Fiore, Acri, Soveria Mannelli, Serra San Bruno. Stabilimento di azienda di riferimento: Paola e Corigliano.
Nella nuova rete ospedaliera è programmato un aumento di 1.324 posti letto rispetto a quelli attuali. La rete territoriale prevede 67 strutture di prossimità tra Case di Comunità e ospedali di Comunità, che sono finanziati con le risorse del Pnrr.  Il ridisegno della rete sanitaria prevede anche una diversa configurazione della rete di emergenza urgenza, con un potenziamento dei servizi e delle dotazioni. La nuova rete ospedaliera e territoriale della Calabria è stata presentata alla Cittadella in una conferenza stampa alla quale partecipano Occhiuto, il sub commissario della sanità Ernesto Esposito, il dg del Dipartimento Tutela della salute Iole Fantozzi e il commissario di Azienda Zero Giuseppe Profiti. I due piani, la programmazione della rete ospedaliera e la programmazione della rete territoriale, sono stati ufficialmente approvati in serata (si possono consultare scaricandoli alla fine di questo articolo).

Occhiuto: «Piano realizzabile perché le risorse ci sono»

«E’ un piano ambizioso ma realizzabile perché stavolta abbiamo le risorse proprio perché abbiamo chiuso i bilanci e abbiamo dimostrato che c’è un avanzo di amministrazione. Quindi gli investimenti previsti nel piano li abbiamo già messi in cantiere, ha sostenuto ancora Occhiuto. «Avremo un incremento di 60-70 mezzi per l’emergenza urgenza, stanno arrivando nuove tecnologie programmate dando le risorse per gli acquisti alle aziende nei mesi passati. Da qui in poi quindi – ha proseguito il presidente della Regione –  avendo il progetto della sanità possiamo riempirlo di contenuti perché abbiamo le risorse per farlo. Resta il tema del reclutamento: abbiamo assunto moltissime persone senza le quali, essendoci state moltissime pensionamenti negli ultimi 2 anni, oggi gli ospedali della Calabria sarebbero stati chiusi per effetti del fatto che in 12 anni in Calabria non sono state fatte assunzioni. Continueremo sul reclutamento dei medici, chiedendo al governo di aiutarci a rendere più attrattivo il lavoro del personale sanitario in Calabria. Il problema del reclutamento è in tutte le regioni, in Veneto addirittura si incentivano i medici ad andare lì dando la casa e l’ambulatorio, quindi se mancano in Veneto figurarsi in Calabria: in Calabria però abbiamo fatto anche leggi regionali che ci consentono di avere qualche leva in più. A esempio gli ospedali che abbiamo deciso di riaprire da subito – Cariati, Trebisacce, Praia a Mare – saranno operativi, abbiamo in animo di riorganizzare il sistema dell’assistenza territoriale rendendo più efficiente  l’utilizzo delle risorse che attualmente ci sono, perché se mettiamo i medici di lavorare tutti insieme nelle strutture di assistenza territoriale, nelle case di comunità, negli ospedali di comunità, i turni allora i turni possono essere organizzati in maniera più efficiente,e  il tema della penuria del personale sanitario possiamo avvertirlo di meno. Peraltro – ha osservato ancora Occhiuto – in questi mesi ho dimostrato di avere una interlocuzione molto positiva con il ministro della salute e con il governo in generale, abbiamo visto che molte proposte che noi abbiamo fatto per aiutarci reclutare medici sono stati recepiti in provvedimenti del Parlamento, altre proposte che non sono state recepite poi sono diventati parte di decreto con oggetto il reclutamento del personale medico».

«Piano inviato al Comitato Lea ma non al Tavolo Adduce»

Occhiuto ha poi confermato: «Nessuno mi obbliga a portarlo all’attenzione del Tavolo Adduce mentre sono obbligato, com’è giusto, che sia valutato dal tavolo che si occupa della rete ospedaliera e territoriale, e così farò. Io rispetto le norme, vorrei le rispettassero anche le strutture del governo nazionale che a volte svolgono delle azioni sulla base di norme che non esistono, sulla base di previsioni o di accordi che non esistono. A esempio, quando il Tavolo Adduce mandano quelli che definiscono verbali, quelli non sono verbali, perché i verbali tengono conto anche delle osservazioni di chi sta dall’altra parte, e quando dico chi sta dall’altra parte mi riferisco ai dirigenti della regione, perché io da commissario dovrei stare al posto dell’Adduce o a fianco dell’Adduce, assumendomi la responsabilità anche di quello che il governo non ha fatto negli anni passati per la sanità calabrese». (c. a.)

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