CATANZARO «Prima, quando c’era Berlusconi ognuno di noi poteva dire qualsiasi cosa ma gli elettori votavano Forza Italia per Forza Italia, ora il consenso ce lo dovremmo costruire, dovremmo avere la capacità di disegnare una Forza Italia che sia leale con gli alleati e con il governo ma che – come ha detto ieri Tajani – sia anche distinta dagli alleati». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, esponente di spicco di Forza Italia, intervenendo a “Agenda” su Skytg24. Diversi i temi affrontati da Occhiuto: dalla situazione all’interno di Forza Italia ai temi di attualità politica come la giustizia e le infrastrutture.
Secondo Occhiuto «Forza Italia riparte da dove si era fermato subito dopo la morte di Berlusconi. Berlusconi ha realizzato uno dei suoi miracolo attraverso Forza Italia, ha costruito il suo partito in pochi mesi e in pochi mesi questo partito è diventato il riferimento di una parte consistente dell’elettorato di centrodestra. Certo ora è più complicato perché non c’è più Berlusconi, che era la nostra Cassazione, io ricordo quando c’erano posizioni dibattute e contrasti anche accesi nel partito Berlusconi era colui che diceva cosa si doveva fare e rimetteva tutto a posto. Devo dire però che molti scommettevano sul fatto che dopo Berlusconi il grippo dirigente di Forza Italia si sarebbe diviso, avrebbe litigato, ieri invece ha dato una straordinaria prova di unità, tutte le votazioni in Consiglio nazionale sono avvenute all’unanimità, tutti abbiamo convenuto riconosciuto che l’unico leader possibile oggi è Tajani perché ha la legittimazione del Ppe – e forza Italia deve essere speaker del Ppe in Italia – ha la legittimazione del presidente Meloni e del governo e Forza Italia l’adesione al governo è uno dei punti centrali, non si deve mettere in discussione il primo governo di centrodestra dopo quelli di Berlusconi, che ci ha sempre abituato a ritenere la stabilità dei governo, soprattutto se di centrodestra, un valore irrinunciabile. Tajani – ha aggiunto il presidente della Regione Calabria – ha la legittimazione della famiglia Berlusconi e il nome Berlusconi è nel Dna di Forza Italia, quindi Tajani saprà essere quel leader rassicurante, di buon senso, della ragionevolezza e Forza Italia è stata scelta negli proprio perché rappresentava nel centrodestra la forza politica della ragionevolezza, del buon senso, della stabilità. Certo, prima quando c’era Berlusconi ognuno di noi poteva dire qualsiasi cosa ma gli elettori votavano Forza Italia per Berlusconi, ora il consenso ce lo dovremmo costruire, dovremmo avere la capacità di disegnare una Forza Italia che sia leale con gli alleati e con il governo ma che – come ha detto ieri Tajani – sia anche distinta dagli alleati. Dovremmo costruire una identità nuova per Forza Italia, partendo proprio dalla sua storia».
Per Occhiuto «tra i partiti di centrodestra l’idea di una riforma della giustizia in senso garantista è un valore assolutamente condiviso. Berlusconi per primo ha lanciato la necessità di un riforma della giustizia, forse l’ha fatto quando non c’erano le condizioni per cui questa riforma fosse considerata un valore da tutta la comunità nazionale. Oggi credo che tutti i i cittadini abbiamo contezza che la giustizia vada riforma e vada riforma con decisione. Sono molto felice che oggi il governo di centrodestra possa fare quello che Berlusconi non è riuscito a fare perché forse non c’era una consapevolezza così diffusa sulla necessità di riformare questo sistema».
Focus sulle infrastrutture. Occhiuto ha spiegato: «Il ministro Pichetto Fratin mi ha assicurato che inserirà il rigassificatore nel piano, io sto facendo una battaglia sia con il governo precedente sia con questo governo perché il rigassificatore a Gioia Tauro potrebbe produrre la metà del gas che prima si importava dalla Russia e aumenterebbe il potere negoziale del nostro paese perché potremmo dire ai paesi da cui oggi importiamo gas che “o ci fanno un prezzo conveniente oppure tra 3-4 anni quando avremo il rigassificatore a Gioia Tauro potremmo anche farne a meno”. Quindi è un investimento assolutamente strategico, ha tutte le autorizzazioni intonse, si potrebbe partire domani, sono davvero contento che ministro abbia deciso di inserirlo nel piano, io lo voglio anche perché si collegherebbe alla piastra del freddo che sarebbe fondamentale per costruire a ridosso del porto di Gioia Tauro un grande distretto dell’agroalimentare capace di accogliere la produzione della Sicilia, della Campania oltre che della Calabria e far diventare il porto di Gioia Tauro capace di sviluppo». Per Occhiuto inoltre «in sanità si è fatto poco negli ultimi decenni, ci sono stati giganteschi errori di programmazione ma questo governo sta cercando di riformare alcuni aspetti ignorati per decenni. E la Calabria è stata abbandonata negli ultimi 15 anni».
Ultimo passaggio dedicato al Ponte sullo Stretto. «Funzionerà – ha sostenuto Occhiuto – come l’autostrada. Quando si doveva fare l’autostrada tanti dicevano “sono matti, pensano al Ponte e non ci sono neanche le altre strade”, ma le grandi opere infrastrutturali svolgono una funzione di attrattore. E il Ponte, che non può diventare una cattedrale nel deserto, può esserlo. Io lo sto già utilizzando perché grazie al Ponte ho avuto dal ministro Salvini, che al Ponte tiene molte, la possibilità di avere tre miliardi per la Statale 106 e sto cercando di avere finanziamenti per l’autostrada e per altre strae. Il Ponte sarà un grande attrattore di sviluppo per Sicilia e Calabria ma deve essere anche attrattore di investimenti. Comunque – ha concluso il presidente della Regione – dico on ore al merito e bravo Salvini, chi l’avrebbe detto che un ministro della Lega sarebbe diventato il primo sostenitore del Ponte sullo Stretto». (a. c.)
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