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la sentenza

I Gallace nell’élite del narcotraffico, comminate 15 condanne

L’organizzazione si avvaleva di un software che consentiva di comunicare senza essere intercettati

Pubblicato il: 31/07/2023 – 21:05
I Gallace nell’élite del narcotraffico, comminate 15 condanne

CATANZARO Nessuno assolto. Il gup di Catanzaro Antonella De Simone ha comminato 15 condanne nei confronti degli imputati coinvolti nel procedimento denominato “Molo 13”, incentrato su un grosso traffico di cocaina intrapreso, secondo l’accusa, tra il clan Gallace di Guardavalle e i gruppi criminali del Sud America. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso.

La decisione

Il giudice ha condannato:
Agazio Andreacchio, 3 anni e 14mila euro di multa (chiesti 11 anni di reclusione);

Giuseppe Bava, 2 anni, 8 mesi e 12mila euro di multa, (chiesti 11 anni di reclusione);

Nicola Chiefari, 16 anni (chiesti 20 anni);

Emanuele Fonti, 9 anni e 4 mesi e 36mila euro di multa (chiesti 14 anni);

Bruno Gallace, 18 anni 5 mesi e 10 giorni, (chiesti 18 anni);

Nicola Guido, 7 anni e 4 mesi (chiesti 12 anni);

Mario Palamara, 6 anni e 8 mesi (chiesti 8 anni);

Benito Andrea Riitano, 10 anni e 40mila euro di multa, (chiesti 14 anni);

Francesco Riitano, 21 anni, 6 mesi e 10 giorni, (chiesti 20 anni);

Paolo Riitano, 9 anni e 32mila euro di multa, (chiesti 15 anni);

Andrea Samà, 7 anni (chiesti 11 anni);

Gianluca Tassone, 4 anni, 4 mesi e 20mila euro di multa (chiesti 8 anni);

Francesco Taverniti, 11 anni e 20 giorni, (chiesti 15 anni);

Domenico Vitale, 8 anni e 8 mesi, (chiesti 15 anni);

Giuseppe Vitale, 8 anni, (chiesti 18 anni).

Dalle indagini è emerso che l’organizzazione si avvaleva di un software denominato Pgp che consentiva alle organizzazioni criminali di comunicare senza essere intercettati, senza che nessuno si potesse inserire tra chiamante e chiamato. Gli inquirenti avevano identificato sul territorio di Guardavalle tutta una serie di smartphone dedicati a comunicare col server in Costarica. Questo server, assolutamente clandestino, conservava milioni di dati utilizzati da organizzazioni criminali che gestivano attività illecite. Nel collegio difensivo gli avvocati Vincenzo Cicino, Sergio Rotundo, Salvatore Staiano, Domenico Concolino, Mauro Ruga, Guido Contestabile, Pamela Tassone. (ale. tru.)

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