VIBO VALENTIA Nel territorio vibonese vi è l’esigenza di conoscere quale sarà il futuro dell’assistenza sanitaria pediatrica. Negli ultimi tre anni diversi pediatri di libera scelta sono andati in pensione in tutto il territorio provinciale e comunale di Vibo Valentia e a breve molti altri li seguiranno per raggiunti limiti d’età. L’allarme sulla carenza dei Pediatri di libera scelta oggi è lanciato da genitori di tutte le Regioni, da Nord a Sud dove si intrecciano questioni burocratiche, mancanza di risposte durature da parte delle Asp, pediatri con numero esorbitanti di assistiti arrivando in molti casi all’impossibilità di esercitare il diritto d’iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia del proprio territorio con potenziali rischi per la salute , in particolare dei più piccoli e dei più fragili.
Le politiche sindacali locali hanno sempre mirato ad innalzare il massimale (e i compensi) del Pls già in attività , piuttosto che favorire l’inserimento di nuovi colleghi. I nuovi Pls vengono inseriti nel Ssn previa identificazione delle cosiddette “zone carenti”, ovvero gli ambiti territoriali in cui occorre colmare un fabbisogno assistenziale.
Attualmente la necessità di zona carente viene calcolata solo sulla fascia di età 0-6 anni tenendo conto di un rapporto ottimale di 1 PLS ogni 600 bambini. Questo metodo di calcolo sottostima il fabbisogno di PLS reale del territorio provinciale e crea problematiche di assistenza ordinaria ed emergenziale a tutte le famiglie, perché i pediatri convenzionati vengono preferiti e scelti fino all’età di 14 anni.
Oltretutto bisogna considerare la particolare condizione orografica dell’intero territorio provinciale vibonese, dove vi sono 50 comuni distribuiti su un’area di circa 1139 Kmq con una densità abitativa di 130 abitanti per Kmq, condizione questa che determina una frammentazione con ripercussioni negative sull’erogazione dell’assistenza di base. Tutto ciò considerato emerge sempre di più una criticità che bisogna affrontare con un’adeguata programmazione e con decisioni in linea con i reali bisogni della popolazione.
Nel solo comune di Vibo Valentia, allo stato attuale, ci solo quattro pediatri di famiglia preposti ad assicurare un bisogno assistenziale della fascia pediatrica da 0-14 anni (circa 4000 assistiti).
Nell’ultimo periodo l’Asp di Vibo Valentia ha prorogato la permanenza in servizio (in precedenza revocata, in ottemperanza alla normativa vigente a livello nazionale, con nota da parte del Comitato Regionale di Medicina Convenzionata ) di una pediatra che aveva raggiunto età pensionabile per non interrompere improvvisamente l’assistenza sanitaria, in particolare quelli affetti da fragilità, e consentire un graduale passaggio ad altri pediatri dei suoi pazienti.
Ma tale proroga se non verrà accompagnata come previsto per legge da una zona carente sarà soltanto un intervento tampone e momentaneo che non risolve la problematica in modo strutturale.
Evitando di convocare gli organismi regionali deputati all’approvazione di sede carenti di pediatria ordinarie e straordinarie, si rischia di arrivare alla progressiva eliminazione d’assistenza pediatrica di base.
La salute dei bambini è un diritto, a nulla servono i tentativi di tamponare sulla loro pelle. Loro sono il futuro e non dobbiamo ne possiamo ipotecarlo negativamente.
Considerato questa situazione di incertezze, si auspicano celeri risposte dalla Regione Calabria e dall’Asp di Vibo Valentia, e una tempestiva e preventiva scelta politico-gestionale in modo da assicurare il necessario potenziamento e la doverosa salvaguardia delle cure pediatriche territoriali e garantire assistenza pediatrica adeguata ed essenziale alla tutela globale della salute. (redazione@corrierecal.it)
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